Prodi: «Per salvare l’Italia indispensabile la coalizione»


MOSCA.- «Una coalizione ed un governo in grado di prendere le decisioni necessarie per salvare l’Italia»: é l’invito di Prodi al centrosinistra. A Mosca, il leader dell’Unione si é rifiutato di fare commenti sulla decisione della Margherita di correre con la propria lista per la quota proporzionale alle politiche 2006, ma ha insistito sull’assoluta necessitá della massima coesione.


«Ho lavorato tanto per l’Ulivo. L’Ulivo é lo strumento per fare avanzare l’Italia e non lo dimentico certo».


«Se vogliono suicidarsi, lo facciano pure»aveva detto dalla Cina, Romano Prodi per poi sostenere che «la Lista unica è la carta vincente, è quello che vogliono gli elettori, credo si debba andare avanti su questa strada».


Dal canto suo, il leader della Margherita, Francesco Rutelli, in un’intervista rilasciata a Repubblica dopo lo ‘strappo’ del partito con il ‘no’ alla lista unitaria dell’Ulivo per le prossime politiche ha sostenuto:


«Prodi resta il leader ma indietro non si può tornare. Noi non vogliamo affatto rompere l’Ulivo. Al contrario…»


E spiega come presentarsi da soli nella parte proporzionale porti «più voti, più seggi, più possibilità di vittoria».


Confermato che Prodi resta il leader («noi l’abbiamo scelto. Lo sosteniamo e lo sosterremo lealmente»), Rutelli dice chiaramente che la Margherita non farà dietro front:


«La Margherita ha preso una decisione democratica e chiara, da cui non si torna indietro. C’è un obiettivo smottamento berlusconiano, noi dobbiamo pensare all’efficienza della nostra offerta politica per recuperare voti. La nostra decisione va in questo senso» .


Quanto ai rapporti con i Ds e alle loro ‘pretese egemoniche’, Rutelli spiega:


«Il tema irrisolto, tra la Margherita e i Ds, è quello della collocazione internazionale. Dopo le elezioni europee emerse subito il vero nodo politico: ci fu detto ‘entrate nel partito socialista europeo’. Questo nodo non l’abbiamo ancora sciolto. Io personalmente, ho da molti anni un mio sogno per il futuro del nostro Paese. E questo sogno non è il partito delle sinistre unite. Il sogno, che sono sicuro realizzeremo, è di far nascere un vero, grande partito democratico. Che non si produca in quanto confluenza tra i partiti, come continuazione, sotto forme nuove, della sinistra italiana. Quel che penso è che occorrerà davvero un ‘nuovo inizio’. Nessuno – dice ancora Rutelli – chiede agli amici della Quercia di rinunciare alla loro tradizione, che ,li vede orgogliosamente inseriti nella famiglia dell’Internazionale socialista. Ma proprio per questo non lo si può chiedere nel breve tempo ad altri: per questo abbiamo deciso la federazione. Federazione tra partiti, un cammino serio, convinto, di crescente cooperazione».