Boselli: «Ulivo a rischio per lo strappo di Rutelli»


ROMA.- Le recenti decisioni assunte dalla Margherita destano «grandissima preoccupazione» perché se non si presenta la lista unitaria alle prossime elezioni politiche «é del tutto evidente che entra in crisi il progetto dell’Ulivo». E’ l’allarme lanciato dal segretario dello Sdi, Enrico Boselli, nella relazione al Consiglio nazionale del partito in corso a Roma. Ma «lo strappo fra la Margherita e Romano Prodi» mette in discussione la natura stessa della Margherita,


secondo Boselli, perché apre «una vera e propria crisi di identitá dei Dl provocata tutta dall’interno e che non puó essere ignorata dalle altre forze politiche dell’Ulivo invocando il galateo di monsignor Della Casa’’.


Quello che é avvenuto «non rientra in una normale dialettica all’interno dei partiti. Ad essere stato messo in minoranza non é il gruppo di Parisi – ha insistito -. ma lo stesso Romano Prodi che é l’ideatore e il fondatore della Margherita».


Boselli ha ricordato che la Margherita era nata «proprio per superare lo schema ‘Quercia e cespugli’ e aprire la strada alla formazione di una nuova forza riformista senza che vi potessero gravare egemonie di qualsiasi sorta. Se la Margherita si sottrae come sta avvenendo, al processo di costituzione dell’Ulivo, ció non é un fatto di poco conto, anzi, determina un vero e proprio punto di crisi che é necessario superare».


Prendere le distanze da Prodi puó portare a «effetti opposti da quelli che si sperano» perché l’ex presidente della Commissione europea «non era un fattore di debolezza ma di forza per la Margherita», che se «divorzia da Prodi é cosa diversa dalla Margherita ideata da Prodi».


Boselli dedica molta parte del suo intervento al mutamento che ritiene si verificherebbe nei Dl dopo la scelta del no alla lista unitaria e che tornerebbe sostanzialmente il Partito popolare.


«Che cosa é – si chiede – una Margherita che con in testa Francesco Rutelli e quasi tutta sul fronte dell’astensione sul referendum sulla fecondazione assistita esattamente come sarebbe avvenuto con il partito popolare». Lo Sdi «aveva contato sulla Margherita come un interlocutore fondamentale per dar vita ad un Ulivo che non fosse solo una Quercia con piú rami e con piú foglie, cosa che neppure Fassino vuole».


Di fronte a questa situazione «Prodi avrebbe potuto mollare la spugna, acconciarsi a fare il candidato premier senza il progetto a cui si é dedicato da tempo e lasciare che le cose andassero per proprio conto». Non é andata cosí, «ed é stato un bene» perché Prodi ha rilanciato il progetto «ha annunciato la presentazione di una lista che si richiami all’Ulivo e di fatto ha aperto il confronto politico con la Margherita».