Il Venezuela tra gli scogli del Cilento


Salerno

– Marina di Camerota, una piccola perla sul tirreno. Sarà qui che dal 2 al 5 giugno si terrà la manifestazione «Chèvere». Saranno 4 giorni interamente dedicati al Sud America, con un occhio di riguardo verso Venezuela. Il perché di tanto interesse per la terra di Simon Bolivar è presto detto; per farsene una idea basterebbe chiederlo all’Ambasciatore Venezuelano in Italia Rodrigo Chaves Samudio. Quando mise piede in questa incantevole terra, rimase letteralmente stupito. Il simpatico siparietto ce lo racconta Giosuè Mazzeo, Presidente del consiglio comunale di Camerota, e in passato assessore provinciale, esperto di emigrazione (lui si definisce l’emigrazione: padre nato in Brasile, madre in Ecuador, egli in Venezuela, in passato lanciò un gemellaggio con lo Stato Zulia).


– Quando è venuto l’Ambasciatore Chaves, gli ho detto: «Signor Ambasciatore, parli tranquillamente spagnolo, tutti la capiranno», e così. Trovò un’ accoglienza unica . In mattinata poi abbiamo fatto in modo che si svegliasse con l’inno venezuelano. E’ uscito di casa e ha visto la bandiera venezuelana issata, tutti gentilissimi. Era come stare in una piccola oasi del Venezuela. Qui, difatti, si mangiano arepas, empanadas, i giovani ballano salsa, merengue. E’ una doppia identità, perché a Marina di Camerota l’italiano è anche venezuelano»


E difatti questo delizioso paese, località turistiche tra le più apprezzate, per il mare cristallino, le spiagge bianche, e i suoi reperti storici, vive felicemente sospeso nella propria doppia dimensione. Tanto italiana quanto venezuelana. Nei nomi delle strade, innanzitutto (la via principale della cittadina porta il nome di Simon Bolivar), ma anche nei bar, nelle abitudini alimentari, nelle danze. I colori intensi tropicali balzano all’occhio come punto di riferimento imprescindibile per questo piccolo paese, e chissà, forse ne condizionano anche il buon umore. Un rapporto d’amore che viene da lontano e abbraccia anche chi in Venezuela non c’è mai stato. E forse è sbagliato dirla così, perché in verità anche chi l’aereo, o la nave, non li ha mai presi, ha imparato ad amare l’altro lato dell’oceano attraverso i ricordi condivisi da un paese intero. All’ombra. emblematico è il caso Giovanni Saggiomo, Presidente dell’ Associazione Italia Venezuela «Francisco De Miranda», tra gli organizzatori dell’evento. In Venezuela non ha mai messo piede, ma sorride, apre le braccia e aggiunge:


Ma qui è come se ci avessi sempre vissuto.


Come dargli torto. Impossibile dubitare delle sue parole quando è riuscito ad organizzare un evento unico, unendo forze della Regione Campania, della Provincia di Salerno,del Comune di Camerota, e di molti altri ancora, oltre ad avere ottenuto il patrocinio istituzionale dell’Ambasciata Venezuelana di Roma. Ma allora immergiamoci per un attimo in questa manifestazione, «tocchiamola con mano», come suggerisce uno degli organizzatori, Antonio Raffale Esposito. Ed è proprio Esposito a sintetizzare le diverse giornate che animeranno il porto di Camerota :


– Sarà una manifestazione vasta, ci sarà di tutto, veramente di tutto. Quasi impossibile sintetizzare. Quattro convegni , in uno si affronteranno i problemi alimentari legati all’allergia alla farina di mais ,e si sa quanto questo alimento sia importante in Venezuela, poi si ricorderà il bicentenario della visita di Simon Bolivar in Italia. Si parlerà di aree marine protette, comparando la tutela italiana e quella venezuelana, e ovviamente anche di emigrazione. E poi la musica, tantissima, in tutte le salse. Musica da tutto il latino-america, con corsi di specializzazione sul ballo, e una rassegna di tambores.


Gran parte dell’ attenzione, inutile dirlo, sarà poi indirizzata al concorso di bellezza. Un’idea scontata, che abbraccia due terre che dalla bellezza ne sono quasi ossessionate. Verrà premiata la più bella tra le sudamericane residenti in Italia. E qualcuno in silenzio aggiunge: sicuramente sarà venezuelana.