“Largo ai giovani”


ROMA.- Quest’anno il compleanno della Repubblica cade in un’atmosfera per niente allegra. Ma non bisogna scoraggiarsi, dice il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, perchè “l’Italia ce la farà e anche il progetto di unificazione europea ripartirà”.


Cosa bisogna fare? Secondo Ciampi, innanzi tutto “dobbiamo scuoterci di dosso quel torpore che si è largamente diffuso, rifuggire dalle sottili dispute che consumano la vita quotidiana”. Questo consiglio il Capo dello Stato lo ha dato con breve messaggio televisivo. E soprattutto, ha aggiunto Ciampi, “l’Italia deve dare maggiore spazio ai giovani, in tutti i settori della vita civile”. Anche in politica, ha tenuto a precisare. Poichè Ciampi avverte l’esigenza di innestare ”nuove energie” nella società civile, di realizzare un rinnovamento generazionale, di far arrivare una ventata nuova di “passione civile” che, sottolinea, andrebbe a vantaggio di giovani e meno giovani.


L’altro invito, che non poteva mancare mentre la politica si perde in bizantinismi e dispute interminabili, è a essere più concreti e più concludenti: ad affrontare ”i problemi veri del Paese” attraverso il metodo del confronto e ”con la volontà di arrivare a soluzioni condivise” da tradurre poi in ”atti concreti”. Insomma, meno fumo e più arrosto, meno fuoco di sbarramento polemico e più lavoro comune per risolvere i problemi reali e non rinviabili del Paese, che sono di tutti e non solo della maggioranza che di volta in volta si trova a gestirli.


In definitiva è il ”metodo Ciampi”, la vecchia ricetta che questo Presidente propone ormai da sei anni e non si stanca di ripetere. Anche perchè si considera in un certo senso la metafora vivente di questo modo di vivere i problemi. Ricordate: un anno fa, Ciampi si presentoò al ricevimento del 1 giugno col braccio al collo, la clavicola fratturata, un mare di fastidi, ma con l’indomita volontà di tornare al lavoro. Poi, a ottobre fece un pit-stop di poche ore. Si fece installare un pacemaker, e tornò subito in pista a riguadagnare i giri perduti. Insomma, Ciampi pensa che la forza di volontà non è tutto, ma è moltissimo quando si vuole superare una situazione di difficoltà.


Ora, per l’appunto, l’Italia sta vivendo uno di questi momenti. Dati economici negativi. Certificazioni europee sfavorevoli. Il fresco ‘no’ francese al Trattato Costituzionale. L’angoscia per la giovane Clementina sequestrata in Afghanistan.


E, in arrivo, ci sono le salme dei quattro elicotteristi dell’esercito precipitati in Iraq. Più che abbastanza per alimentare il pessimismo, per rischiare di farsi prendere dal ”torpore”, dall’apatia. ”Non abbiamo forse avuto la fortuna di nascere in un Paese unico al mondo, per le sue bellezze naturali, per il suo patrimonio di civiltà?”, chiede.


Ciampi fa molto affidamento sui giovani: sono loro la nostra speranza. L’integrazione europea andrà avanti dopo la battuta d’arresto, come è sempre avvenuto, perchè il progetto di un’unione dei popoli e di un avanzamento civile e sociale è proprio il progetto che sognano i giovani.


Ieri mattina, Ciampi ha inaugurato al Vittoriano una mostra sui ”simboli di appartenenza della nazione italiana. Insieme al ministro Buttiglione, presenti Andreotti e Maria Romana De Gasperi, ha scoperto una lapide a ricordo del 50.mo anniversario della morte di Alcide De Gasperi, ”presidente della Ricostruzione”. Poi, al Quirinale, a porte chiuse, ha consegnato ai familiari la medaglia d’oro alla memoria conferita a dirigente del Sismi Nicola Calipari, rimasto ucciso in Iraq dopo la liberazione di Giuliana Sgrena. Oggi, Ciampi deporrà una corona d’alloro alla tomba del Milite Ignoto e parteciperà alla parata militare ai Fori Imperiali. Nel pomeriggio, i Giardini del Quirinale saranno aperti al pubblico.