In Italia le salme dei militari morti


ROMA.- Sono rientrate, durante la notte di ieri le salme dei quattro militari che hanno perso la vita quando l’elicottero dell’esercito sul quale viaggiavano è precipitato vicino a Nassiriya. Lo ha riferito lo Stato maggiore dell’esercito.


Le vittime di quello che sembra essere stato un incidente, forse provocato da una tempesta di sabbia, sono i due piloti dell’AB-412 – il tenente colonnello Giuseppe Lima, 39 anni di Roma, e il capitano Marco Briganti, 33 anni di Forlì – e i due mitraglieri di bordo – il maresciallo capo Massimiliano Biondini, 33 anni di Bagnoregio (Viterbo) e il maresciallo ordinario Marco Cirillo, 29 anni di Viterbo.


I funerali si svolgeranno domani a Viterbo, dove oggi è stata aperta in un hangar la camera ardente.


Per la parata di oggi 2 giugno, Festa della Repubblica, le bandiere dell’esercito e dell’aviazione-esercito sfileranno abbrunate in segno del lutto, mentre le varie cerimonie in programma si svolgeranno regolarmente.


La notte scorsa il colonnello Filippo Camporesi, che comanda il 7° Reggimento “Vega” di Rimini, era partito per Nassiriya da dove è rientrato con le bare.


I contatti radio con l’elicottero, che aveva accompagnato in Kuwait un militare del contingente colpito da un lutto per consentirgli di rientrare immediatamente in Italia, si erano interrotti dopo il decollo per il viaggio di rientro verso la base di Tallil. I resti del velivolo sono stati ritrovati 15 chilometri a sudest di Nassiriya.


Sono in corso le indagini del caso per capire cosa sia accaduto. Il governo ha fatto sapere che sull’episodio si indagherà “a tutto campo”.


Il contingente italiano impegnato in Iraq nell’operazione “Antica Babilonia” conta circa 3.000 uomini ed è il quarto per ampiezza dopo Usa, Gran Bretagna e Corea del Sud.