Referendum: 2 milioni e mezzo gli italiani all’estero con diritto al voto


ROMA, (AISE).- 2.665.081 sono gli italiani all’estero che potranno partecipare al voto per i referendum sulla procreazione medicalmente assistita, che si terranno il 12 e 13 giugno. È quanto ha dichiarato il Ministro dell’Interno, Giuseppe Pisanu, l’altro giorno, è intervenuto con alcune precisazioni su quelle che ha definito «strumentali polemiche sul computo per la determinazione del quorum elettorale».


Pisanu ha parlato di «livello davvero inaccettabile di confusione e disinformazione» ed ha perciò ritenuto «opportuno ribadire i dati già forniti al parlamento e chiarirne ancor meglio il significato», non prima di aver ricordato che, «adempiendo ad un preciso obbligo di legge, il Ministero dell’Interno e il Ministero degli Esteri hanno aggiornato l’elenco dei cittadini italiani residenti all’estero ai fini della formazione delle liste elettorali».


Per il Viminale, dunque, i nostri concittadini oggi residenti al di fuori dei confini nazionali risultano essere complessivamente 3.439.846 e, tra tutti questi, gli aventi diritto al voto sono 2.665.081.


«Quest’ultima cifra – spiega Pisanu – è il risultato di una scrupolosa verifica che si è conclusa il 26 maggio scorso, sulla base di un precedente accertamento – «puntualmente reso noto» dal ministro, ribadisce lo stesso – che aveva provvisoriamente registrato 2.815.573 aventi diritto».


Per il Ministro Pisanu, dunque, non ci sono più dubbi: – E’ definitivamente stabilito che sono 2.665.081 gli italiani all’estero che hanno diritto di votare. Questo è il numero che concorrerà al calcolo del quorum e questi sono gli elettori chiamati a votare per corrispondenza e che perciò stanno ricevendo i relativi plichi.


In realtà i plichi dovrebbero essere già stata recapitati entro la fine di maggio agli aventi diritto, per poi essere consegnati ai Consolati entro i primi di giugno. Non potranno votare per corrispondenza, ha precisato il Viminale, altri 5.676 italiani pure aventi diritto, «perché risiedono in Paesi con i quali non è stato possibile siglare la convenzione sul voto per posta. Tuttavia questi connazionali – ha precisato ancora Pisanu – avranno la possibilità di votare in italia, come in passato, avvalendosi delle agevolazioni di legge e, proprio per questo, saranno calcolati per la determinazione del quorum».


Ad ogni modo, «fino al momento delle votazioni, i residenti all’estero che dimostrino di averne diritto, pur non figurando nell’elenco degli elettori, potranno essere ammessi a votare, previa intesa tra il console competente e il comune italiano nelle cui liste risultino iscritti».


Il Ministro Pisanu ha, infine, voluto sottolineare che «gli schedari consolari (nei quali figurano ben 4.026.403 posizioni) non hanno valore legale ai fini dell’inclusione nelle liste elettorali. Infatti, anche se la legge prevede che essi debbano essere utilizzati per verificare i dati delle Aire comunali (le Anagrafi degli Italiani Residenti all’Estero) è proprio l’iscrizione in una Aire il presupposto indispensabile per essere ammessi al voto».


Secondo il Viminale sono, dunque, 4.026.403 gli italiani all’estero figuranti complessivamente negli schedari consolari, che non hanno però valore legale per l’ammissione al voto; sono 3.439.846 gli italiani all’estero che risultano negli elenchi comunali Aire, la presenza nei quali è invece condizione legalmente indispensabile per essere ammessi al voto; ed infine sono 2.665.081 gli italiani all’estero che, figurando nelle Aire e possedendo tutti gli altri requisiti di legge a partire dalla maggiore età, potranno partecipare al voto.


In conclusione, Pisanu ha espresso l’auspicio che «almeno su questo argomento, così delicato per i suoi riflessi su diritti costituzionalmente garantiti, cessino finalmente le speculazioni e le polemiche strumentali».