Fassino: “A rischio la legge sull’aborto”


ROMA.- “Il rischio è reale, condivido l’allarme lanciato dal ministro Prestigiacomo”. Il segretario dei Ds Piero Fassino si affianca al ministro per le Pari opportunità, Stefania Prestigiacomo, riguardo al rischio che dopo il referendum, se non dovesse essere raggiunto il quorum, ci potrebbe essere una reazione a catena che coinvolgerebbe la legge 194 sull’aborto. Fassino, infatti, sottolinea come su questo tema le dichiarazioni della maggioranza siano “equivoche e sfuggenti” come per esempio quelle che sostengono che “non è tempo di discutere di questi problemi”.


Il leader della Quercia, invece, pensa esattamente il contrario. “Sarebbe buona cosa che prima del referendum di domenica prossima – sottolinea – si dicesse che la legge 194 non è in discussione. In ogni caso con i 4 sì che noi sosteniamo per modificare la legge sulla procreazione assistita mettiamo a riparo anche la legge sull’aborto da chi la volesse manomettere o abrogare”.


Entrando nell’ultima settimana di campagna referendaria, il leader dei Ds Piero Fassino ha accusato i difensori della legge attuale sulla fecondazione assistita di non avere il coraggio di mettere alla prova dell’urna le proprie ragioni contro i quattro referendum abrogativi.


“L’astensione è un trucco con cui si chiede ‘no’ senza avere il coraggio di dirlo esplicitamente”, ha detto Fassino, invitando politici, esponenti della cultura, della scienza e della società che si sono impegnati per il referendum del 12-13 giugno a intensificare i loro sforzi nel “rush finale” della campagna.


“Chiediamo 4 sì per la vita, perché nascano più bambini, nelle migliori condizioni, perché le madri possano partorire con maggiore sicurezza, perché la scienza possa lavorare per guarire importanti malattie”, ha aggiunto. “Se vince anche con l’astensione il no al referendum, penso che il rischio di rimettere in discussione la legge sull’aborto sia reale”, ha detto Fassino, accusando di ipocrisia i sostenitori del “no” quando dicono che non è il momento di affrontare la questione della legge sull’interruzione di gravidanza. ll leader dei Ds ha ricordato che esponenti del governo – quali il vicepremier e ministro degli Esteri Gianfranco Fini, il ministro della Difesa Antonio Martino e la collega delle Pari opportunità Stefania Prestigiacomo – si sono detti per il sì, e ha aggiunto che se queste posizioni fossero emerse durante la discussione della legge in Parlamento si sarebbero potuti evitare i referendum.