L’Unione Europea boccia l’Italia


STRASBURGO.- La Commissione Europea ha ufficialmente aperto la procedura per deficit eccessivo nei confronti dell’Italia. Ne dà notizia un comunicato dell’esecutivo di Bruxelles. “Oggi la commissione europea – si legge nella nota – ha adottato una relazione in applicazione dell’articolo 104, paragrafo 3 del Trattato Ue, nella quale constata che il disavanzo di bilancio dell’Italia ha superato, seppur lievemente, la soglia del 3% del pil nel 2003 e nel 2004 e, secondo le previsioni, si manterrà al di sopra di tale livello anche nel 2005 e successivamente, nell’ipotesi di politiche invariate”.


“I requisiti del Trattato in merito a deficit e debito non sono stati rispettati” ha sentenziato la Commissione, aggiugendo che “l’esame di tutti i fattori rilevanti rinforza queste conclusioni”.


“Una manovra-bis non è la cura giusta per il paese”. È quanto sostenuto, a Bruxelles, dal ministro dell’Economia, Domenico Siniscalco, rispondendo a una domanda sulla possibilità che la Commissione Ue chieda all’Italia una manovra aggiuntiva per il 2005.


Il ministro ha rimarcato, inoltre, come deci- sioni di questo tipo “non spettino alla Commissione, ma allo stato sovrano”. Siniscalco ha qualche settimana per sferrare un’offensiva ad ampio raggio e dimostrare che l’Italia ha buoni motivi per essere perdonata.


Il ministro ha annunciato che l’autodifesa italiana partirà, in modo inusuale, in occasione del G7 questo fine settimana. Siniscalco ha citato come fattori rilevanti anche l’ammontare degli investimenti italiani rispetto al disavanzo, il valore dei contributi netti pagati dal Paese alla Ue, le spese sostenute per missioni di pace e soprattutto la crescita bassa, “circostanza eccezionale più che rilevante”.


Il ministro degli esteri Gianfranco Fini afferma che sulla politica di bilancio della Ue il governo italiano “lavora convintamente per un accordo che presuppone l’unanimità”, ma l’attuale proposta della presidenza di turno lussemburghese contiene “un’intollerabile taglio dei fondi per le politiche di coesione” e ribadisce che, se l’attuale proposta non viene modificata, il governo italiano “trarrà le conseguenze inevitabili”, e cioè porrà il veto.


Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi non esprime preoccupazione per la possibile apertura da parte della Commissione Ue di una procedura di infrazione per deficit eccessivo nei confronti dell’Italia.”Vi sembro preoccupato?”, ha risposto Berlusconi ai giornalisti a margine dell’assemblea Ance.