Lorenzo Riva: la trasgressione e il classico


Carismatico e vivace, dal giudizio tagliente ma sincero. Ecco come ci è apparso Lorenzo Riva, lo stilista italiano che lo scorso 7 giugno ha presentato presso le sale della Quinta Esmeralda alcuni modelli della sua collezione Primavera – Estate 2005. Il noto stilista italiano che ha vestito donne di successo come Whitney Houston ed Isabella Rossellini, è stato ospite del III Festival Italiano, che si arricchisce così di una forte valenza qualitativa di made in Italy.


Lorenzo Riva è l’indiscusso maestro della moda «sposa», dello stile classico , dei modelli che vestono di eleganza e rendono protagonista la donna in ogni occasione; tagli regolari disegnano corpi di sirena, tessuti leggeri e rifiniture impeccabili raccontano una femminilità mai troppo esibita.


Lo abbiamo incontrato sulla terrazza dell’Hotel Tamanaco. L’eleganza che traspare dai suoi gesti mette quasi a disagio. Capelli biondi, corpo esile e occhi attenti, impossibile non rimanere affascinati dalla sua figura. La spontaneità con la quale esprime le sue idee spiazza e stupisce l’ascoltatore ingenuo, convinto di avere davanti una maschera costruita con anni di successo e vita mondana. Lorenzo Riva è un animo sensibile votato alla bellezza. Si racconta con ironia e arguzia, lontano dagli stereotipi e le banalità.


Gli chiediamo di parlarci delle donne venezuelane che ha incontrato in questo suo breve passaggio nel paese «Il 90% sono donne che ho visto sono bellissime. Trovo che abbiano una bellezza Middle Europea. Hanno corpi da indossatrici, visi stupendi. Unico neo: si stanno restaurando troppo, rischiando così di perdere il sapore criollo. Il seno non lo rifarei«.


Amante dello stile classico ed elegante, Riva è un artista che aborre le tendenze e l’eccessivo; la sua donna non ha età, non conosce mode «credo che la donna nel campo dell’abbigliamento vada educata, perchè spesso si abbandona alle tendenze e non riconosce più il bello. Prima era il sarto a guidare la moda, ora invece è la moda in sé a dettare le regole. Sono troppi gli stilisti oggi che copiano un passato di qualità e lo rilanciando rivisitato in una chiave moderna che denigra la bellezza femminile».


Riva appare soddisfatto della sfilata in terra ‘criolla’ – «Ho apprezzato molto in quest’occasione gli stagisti di scuole di moda che hanno lavorato dietro le quinte della sfilata. Fanno ciò che, purtroppo non si usa fare più, ovvero osservare i particolari di un abito: cuciture, tessuti, rifiniture. Gli studenti di moda di Milano, invece, vogliono solo imitare le grandi Firme dimenticando che, nel campo della moda, il bello è frutto di un connubio armonico tra creatività e lavoro di sartoria».


Cosa spinge Riva a dedicare la sua vita alla moda femminile «Amo rendere le donne bellissime, eleganti, femminili. Quando osservo una donna le vedo già un vestito addosso, subito. Mi è successo con tante donne dello spettacolo; ad esempio quando conobbi Penelope Cruz, mi chiese di disegnare un abito per lei. Senza averle mai preso misure, indovinai con un colpo d’occhio le misure e il modello che avrebbe valorizzato dal sua bellezza. Glieli inviai e rimase molto colpita.»


Come sceglie le sue modelle? «Mi ispiro alla stupenda Coco Chanel che spiava le aspiranti modelle nel camerino quando erano assorte nelle loro cose. Coco osservava il loro modo di fumare, di muoversi o atteggiarsi. Poi decideva quale avrebbe indossato i suoi capi. Proprio come lei, amo osservare le mie modelle quando provano per le sfilate o sono dietro le quinte, poi scelgo. Per giudicare una donna, bisognerebbe osservarla nella stanza da bagno, vedere come tiene le sue cose, quanto tempo impiega per farsi bella. Insomma, se ha grazia anche quando non c’è nessuno che la osservi».


Non ama definirsi uno stilista, piuttosto un couturier – «Da bambino osservavo mia madre che lavorava come sarta e a 11 anni ho disegnato il vestito da sposa di mia sorella. Amo passare il tempo con le sarte del mio Atelier».


Alla domanda su quale sia la donna più bella in Italia, Riva preferisce non rispondere «trovo ci siano donne stupende in questo momento, difficile fare un nome». Del passato però non ha dubbi «La Lollobrigida. La trovo divina: un vitino da vespa di 40 cm, unica!».


Cosa chiedono le donne che desiderano vestire un abito da sposa dello «stile Lorenzo Riva»? «La donna tutto sommato accetta gli stracci, perchè non trova altro e il mercato della moda ne è pieno. Ma quando si veste da sposa vuole tradizione, sentimento e anima. L’abito da sposa deve essere un abito di geometrie, di linee, di assoluta pulizia, di sintesi e di un solo tocco» e lo sanno bene le ragazze che sognano di vestire Riva il giorno del loro matrimonio.


Il maestro Riva è ripartito per l’Italia, ma noi speriamo torni a deliziarsi con le arepitas venezuelane e lo salutiamo con questa dolce e leggera poesia di Fabrizio De Andrè : “…ai miei occhi limpidi come un addio, lo può dire soltanto chi sa di raccogliere in bocca il punto di vista di Dio”.