Cercare di migliorare la posizione italiana


BRUXELLES – “Stiamo cercando di migliorare la situazione italiana’’ per quanto riguarda l’accordo sulle prospettive finanziarie dell’Unione europea che verranno discusse al Vertice Ue di oggi e domani. Lo ha dichiarato ieri all’Ansa il presidente di turno dell’Ue, Jean-Claude Juncker, a margine di un’audizione al Parlamento europeo a Bruxelles.


– L’incontro con il Premier Berlusconi della settimana scorsa è stato molto buono – ha aggiunto Juncker, precisando tuttavia di non sapere se l’Italia utilizzerà il proprio veto per bloccare un accordo che non le fosse gradito.


– A molti cittadini oggi appare scontato, un dato acquisito, il lungo elenco di conquiste che ha fatto l’ Unione Europea, vero “miracolo storico’’, un sogno che è già in gran parte realtà e forse per questo non fa piu’ sognare -. Lo dice Carlo Azeglio Ciampi, alla Ecole Normale Superieure di Parigi, che gli ha conferito con grande solennità un dottorato honoris causa.


E Ciampi lancia l’allarme per un atteggiamento dei cittadini europei alimentato da “un’ insicurezza, un sentimento di sfiducia, un’ ansia oscura, che alimenta pericolose nostalgie nazionalistiche’’. Questa sfiducia, secondo Ciampi, è generata dalla insufficiente crescita economica, da alcuni eccessi di regolamentazione comunitaria, dalla lontananza fra istituzioni e cittadini, ma anche “dal fatto che, in troppe occasioni la carenza delle politiche nazionali sono state scaricate sull’ Europa; troppe volte governi e forze politiche nazionali hanno fatto ricadere su Bruxelles la responsabilità di scelte impopolari ma necessarie’’. Ciampi elenca le “grandi conquiste’’ che si sono fatte costruendo l’Unione Europea:


– Il grande progresso economico figlio del mercato unico, l’abolizione delle frontiere, la stabilità monetaria che fa perno sull’ euro, la supremazia del diritto comunitario presupposto per una solida integrazione ed armonizzazione, l’accresciuta capacità negoziale nei confronti di grandi interlocutori politici ed economici mondiali di fronte ai quali i vecchi Stati nazionali europei sarebbero impotenti, l’estensione pacifica dei nostri valori e delle nostre istituzioni a popoli per decenni prigionieri di regimi totalitari.


Oggi, afferma Ciampi quando qualcuno si chiede se l’Europa sia ancora capace di far sognare, non bisognerebbe dimenticare tutto questo, che oggi appare scontato e che riapre la strada proprio a quei nazionalismi contro i quali e’ cominciato il processo di integrazione europea. Di fronte alla tendenza dei governi e delle forze politiche dei vari Paesi di scaricare sull’Europa “la responsabilità di scelte impopolari ma necessarie’’, diventa ancora ancor più necessario proseguire il cammino realizzando “l’approfondimento, cioè la governabilità delle istituzioni europee che non puo’ essere ulteriormente rinviato, tanto più dopo che lo si è fatto precedere dall’allargamento’’. Dunque, conclude Ciampi, occorre evitare battute d’arresto che sarebbero “pericolose’’, e riprendere il cammino.