I paesaggi venezuelani in mostra a Venezia


VENEZIA- Anche il Venezuela sará presente alla 51´Biennale dell’arte di Venezia. Ad esporre le proprie opere sará Santiago Pol. La mostra é stata inaugurata lo scorso 12 giugno, con la partecipazione dell’Ambasciatore della Repubblica Bolivariana del Venezuela in Italia Rodrigo Chaves Samudio e il Ministro della Cultura del Venezuela Sexto Farruco.


Il curatore della sua esposizione, dal titolo “Colore, calore e amore della Piccola Venezia”,cosí definisce i suoi poster: “Il poster é un figlio bastardo dell’arte il cui destino é assalire la cittá alzando la voce per farsi ascoltare. Il suo ambiente, la strada, la sua funzione, informare. Generalmente la sua esistenza, anche se effimera, é inevitabile e affascina la gente. La sua presenza é indispensabile per creare una atmosfera negli spazi chiusi e anche in quelli aperti delle metropoli contemporanee”. Ripercorrere l´opera di Pol a Venezia sará una grande opportunitá per chi vorrá ripercorrere i suoi quaranta anni di fecondo lavoro. Ogni immagine una immagine del Venezuela. Filtrata attraverso gli occhi di questo designer molto particolare.


Un creativo grafico, che lavora da quasi 40 anni l´immagine usando un linguaggio visivo solido e caratteristico. I suoi oggetti preferiti sono i paesaggi, gli odori e i sapori autoctoni. Nel suo periodo “astratto”, fortemente influenzato dalla esperienza parigina, ovvero dall’opera astratto-geometrica di Victor Vasarely, Pol ha messo l’accento nella purezza del colore. Più tardi, la creazione di poster politici e culturali ha influito sul modo di trasmettere i messaggi. Le figure hanno cominciato a essere le protagoniste: si sviluppa la sua abilità di parodiare, di creare situazioni ambigue tanto a livello formale quanto di senso. E stato un periodo contrassegnato dai cosidetti oggetti impossibili. Si tratta di una combinazione bizzarra di oggetti provenienti da contesti dissimili, che propone immagini ricche di umore, nuove realtà le quali trasmettono il contenuto del poster. Pol è ricordato anche per i suoi oggetti: enormi matite che si piegano come gomma, uomini con facce di pugno, per nominarne solo alcune. Ma raccontare il linguaggio Pol é difficile, meglio vedere di persona le sue opere.