Referendum: in Venezuela raggiunto il 22%


CARACAS-Anche in Venezuela, come in tutto il mondo, l’astensione è stata la scelta della maggior parte dei votanti, ma la partecipazione, e il risultato complessivo del voto per corrispondenza, fanno bene sperare. Aumenta la base elettorale, diminuisce il numero dei pacchi non recapitati, e la pagina web del Consolato facilita il contatto con i cittadini. Di questo ed altro ci informa il Console Generale Fabrizio Colaceci


– Iniziamo dai dati, com’è andato il referendum? circoscrizione consolare, abbiamo registrato il dato più basso da quando abbiamo iniziato le operazioni di voto all’estero, a seguito della legge del 2001. Sono stati raggiunti poco più di dodici mila voti. In assoluto il dato indica un miglioramento, rispetto al referendum del 2003, quando invece hanno votato undicimila persone. Ci sono circa mille votanti in più, però in termini percentuali il calo è significativo. Nel 2003 la percentuale era del 29,3 per cento, mentre quest’anno siamo fermi al 22,4 per cento. L’abbassamento è dovuto probabilmente al ruolo che ha giocato la posizione di coloro che non sono andati a votare ed hanno deciso astenersi.


– La stessa astensione registrata in Italia?


– Si, in linea di massima è uguale, un po’ più alta per i problemi legati al voto per corrispondenza.


Torniamo al passato, quanti plichi da voi invitati sono arrivati a destinazione?


– I dati che noi abbiamo indicano la consegna di 40 mila plichi, sui 53 mila previsti. Una percentuale di quelli non consegnati è determinata dal mancato aggiornamento degli indirizzi, o dal decesso del destinatario, ed infine ci sono coloro che non sono stati reperiti a casa, a cui è stato lasciato un bigliettino per ritirare il plico presso Ipostel, ma non l’hanno fatto. Comunque quest’anno abbiamo rafforzato l’operativo, favorendo la consegna nelle realtà associative più importanti, e organizzando operativi speciali il sabato e la domenica, per consegnare i plichi quando la gente è in casa.


– Mi pare di capire che questa volta dei pacchi se ne sia occupata l’Ipostel ?


– Si, Ipostel, mentre prima se ne occupavano alcune compagnie private.


– In definitiva c’è stato un miglioramento nella logistica delle consegne.


– Non abbiamo dati finali, ma ritengo che il miglioramento sia stato sensibile, se lo paragoniamo alle elezioni del Comites del 2004, quando non furono consegnati il 28 per cento dei plichi. Ora ne sono tornati indietro solo il 15 per cento.Evidentemente il lavoro di bonifica sta dando buoni risultati.


– Lo scrutinio delle schede dove viene fatto?


– A Roma, dove ci sono sezioni apposite per lo scrutinio dei voti all’estero, lí noi inviamo tutto il materiale


– Lo scrutinio viene fatto a Roma, cioè a migliaia di chilomentri di distanza, questo non mina il principio di pubblicitá degli scrutini?

– Non conosco le procedure di scrutinio, però essendo le legge la stessa credo che per gli uffici in italia ci siano le stesse regole di pubblicitá..


– In teoria, però se voto a Salerno, posso andare al seggio e controllare lo spoglio, se voto qui non posso andare al Consolato di Caracas, ma dovrei andare a Roma, conti fatti il principio di pubblicità è solo teorico?


– Guardi il voto per corrispondenza è una grande conquista, lasciando il sistema dei seggi si è perso qualcosa del processo elettorale, ma il guadagno in ternini di persone che votano è più che soddisfacente.


– Un’ultima raccomandazione ai nostri concittadini ?


– Raccomando i nostri connazionali di approfittare degli strumenti informatici a disposizone per iscriversi nelle liste elettorali, e di farlo al più presto. In questi anni abbiamo migliorato tantissimo la base elettorale, siamo ad oltre 53 mila elettori, ma abbiamo ancora tanti cittadini che non sono nell´elenco elettorale pur avendone il diritto. Tra l’altro adesso è possibile controllare la propria posizione sul sito del Consolato, www.consitalia-caracas.com.ve, e di lì sollecitare l’iscrizione all’elenco elettorale. Ricordiamo che per votare non basta essere iscritti all’aire, bisogna anche essere iscritti nell’elenco elettorale

Tra un anno le politiche, a quanto può arrivare la base elettorale?

– Se continuiamo a lavorare così, un altro trenta per cento in più , come l’anno appena trascorso.