Censis, famiglie italiane più ricche grazie al sommerso e all’evasione


ROMA – Nonostante la recessione le famiglie italiane sono diventate più ricche. Complice l’aumento del valore aggiunto del lavoro sommerso e, in qualche caso, l’evasione fiscale che, se da una parte “si riverbera positivamente sulla contabilità delle famiglie dall’altra si riversa negativamente sui conti nazionali”. Un dato sorprendente e per certi aspetti controverso quello rivelato dall’ultimo rapporto del Censis, dal titolo “Gli angusti canali della formazione del reddito”, che stride con il clima generale di pessimismo. Secondo l’istituto di ricerca, infatti, il reddito totale netto delle famiglie italiane, tra il 2000 e 2004, è cresciuto del 6,1%, con una variazione che si porta al 2,4% per famiglia al netto dell’inflazione. Ma tale aumento, che per certi versi invita all’ottimismo, porta alla luce il consolidamento dei circuiti della cosiddetta “economia informale”. Non è trascurabile infatti il valore aggiunto prodotto dal sommerso, che a partire dagli anni ‘90, ha continuato a crescere con un notevole incremento (+12,8% tra 1998 e 2002). Ma ha contribuito anche l’aumento dell’evasione paratotale, cioè di quanti pur presentando livelli di evasione superiori al 50% dichiarano i propri redditi al fisco. Naturalmente a influire sulla crescita ci sono anche processi significativi che hanno ridefinito la geografia dei canali di formazione del reddito.


In primo luogo il Censis pone la crescita di circa un milione dei percettori di reddito, legata all’incremento occupazionale del 4,2%; poi l’aumento senza precedenti dei redditi da lavoro autonomo cresciuti per singola unità di lavoro del 10,1%; ed infine la rivalutazione degli immobili e l’aumento dei relativi investimenti che hanno prodotto una crescita da fabbricato ed hanno controbilanciato la netta contrazione delle rendite finanziarie il cui volume si è ridotto del 25,9 %.