Destinazioni più sicure più vicine e più economiche


ROMA.- In vista delle prossime vacanze estive, gli italiani stanno scegliendo destinazioni più vicine e sicure – in netta crescita le destinazioni italiane, specialmente mare e città d’arte – e faranno vacanze più brevi e frequenti.


E’ quanto sostiene Barometro Travel, la seconda indagine sul mercato turistico italiano e sulla prossima stagione estiva attraverso la consultazione delle agenzie di viaggio promosso da Assotravel, Associazione nazionale agenzie di viaggio e turismo aderente a Confindustria. Anche l’aspetto dell’economicità delle vacanze, secondo l’indagine, si conferma molto rilevante, anche se leggermente meno rispetto al 2004.


Il più importante cambiamento è soprattutto la tendenza ad effettuare prenotazioni più anticipate rispetto all’anno scorso, comportamento favorito dalle specifiche politiche di sconto adottate, in questi mesi, dai vari tour operator.


Tra le novità per l’estate 2005 le agenzie hanno sottolineato soprattutto la riscoperta dell’Italia, ma anche una crescita delle richieste per Usa, Caraibi, Croazia, Capo Verde e Madagascar. Tra le destinazioni di vacanza indicate come ‘top’, a parte l’Italia che raccoglie il 26,6% delle segnalazioni, spiccano Spagna (14%), Grecia (9,6%), Mar Rosso (9%), Usa (7,9%), Croazia/Slovenia (4,5%), Caraibi (2,8%), Europa dell’est (2,3%) e Francia (2,3%). Rispetto al 2004, oltre alle aspettative di crescita del turismo verso l’Italia, si segnala la crescita dei viaggi verso America e Africa, in particolare Usa, Messico, Caraibi, Mar Rosso e Tunisia. Per quanto riguarda le destinazioni in calo, la tragica vicenda dello tsunami dello scorso dicembre continua a lasciare il segno: in fortissima flessione le aspettative per tutte le mete asiatiche, Maldive comprese (ad eccezione di Cina, Giappone ed estremo Oriente).


Per quanto riguarda le tipologie di vacanza, le quattro categorie indicate come ‘top’ per l’estate 2005 sono nell’ordine i soggiorni in villaggi-residence (34%), i tour organizzati-pacchetti (17%), i viaggi ad hoc (9%), e gli alberghi-pensioni (7%).


In crescita rispetto al 2004 si confermano anche le aspettative per crociere, affitti di case-appartamenti, fly&drive, turismo eno-gastronomico, agriturismo, bed&breakfast e turismo ‘benessere’. In leggera flessione il business travel (convegni, congressi), i soggiorni in albergo, il turismo nautico ed i viaggi di gruppo. L’incremento e la riscoperta del turismo verso l’Italia e’ certamente legato agli aspetti di economicità, vicinanza e sicurezza che costituiscono le principali parole d’ordine per la prossima stagione turistica estiva. Italia significa come sempre soprattutto mare: lo si evince sia dagli indicatori relativi alle quattro regioni ‘top’ della ricerca (Sardegna 45,6%, Sicilia 11,9%, Puglia 7,5%, Calabria 6,9%), sia ovviamente dalla prima destinazione indicata come ‘top’ (mare 91,9%).


Tuttavia per l’estate 2005 si notano segnali di crescita anche per il turismo verso le città d’arte, indicate come destinazioni ‘top’ dal 4,4% delle agenzie intervistate, ed in forte crescita rispetto al 2004. Inoltre, risultano in crescita le aspettative delle agenzie per quasi tutte le tipologie di vacanza che riguardano principalmente il territorio nazionale, cioe’ il turismo eno-gastronomico, le vacanze in agriturismo, il bed&breakfast, il turismo naturalistico ed il turismo ‘benessere’ (terme, beauty farm, fitness).


Quanto all’ incoming, la consultazione delle agenzie di viaggio straniere evidenzia che la riduzione dei flussi turistici provenienti dalla Germania (diretti anche per questo anno prevalentemente verso Spagna, Croazia e Grecia) risulta compensata dall’aumento di quelli provenienti dal Regno Unito. Per i turisti stranieri l’Italia significa non solo mare, ma soprattutto una pluralità di mete e tipologie di offerte turistiche di qualità che vengono apprezzate nel loro insieme. Tuttavia una serie di fattori tra i quali il caro euro, una scarsa innovazione delle strutture turistiche, una bassa disponibilità di servizi e benefit aggiuntivi al cliente, una debole promozione del ‘marchio Italia’, denotano, conclude lo studio, un calo della fiducia verso le tipologie dell’offerta e dell’attrattiva del mercato italiano.