Siniscalco: “Oggi serve terapia d’urto anticrisi”


ROMA – E’ arrivato il momento “di fare scelte che siano anche durissime, anche impopolari, anche tali da provocare più di un serio mal di pancia ma che, rispettando prima di tutto le esigenze e le priorità di un libero mercato, possano segnare una reale inversione di rotta”. E’ quanto ha affermato il Presidente della Confcommercio, Sergio Billè nel suo intervento all’assemblea generale della confederazione riferendosi alle scelte che il Governo deve intraprendere per imprimere una svolta. – Si possono anche chiedere sacrifici – dice Billè – ma è necessario che essi siano fortemente motivati, in maniera da dare al Paese una reale prospettiva di sviluppo.


– Nel Governo e nei partiti che ne compongono la coalizione, c’è chi sostiene che il peggio sia quasi alle nostre spalle e che basterà qualche correttivo di rotta per uscire dal tunnel. Anche un anno fa ci era stata detta la stessa cosa. Poi i fatti hanno dimostrato il contrario – attacca Billè che assicura:


– Il mio non è catastrofismo, ma il quadro è quello che è. E cioè tortuoso, impervio, quasi spettrale. C’è l’impegno del Governo a cambiare questo stato di cose. Ne prendiamo atto, ma ammetta, Signor Presidente del Consiglio, che per noi è difficile rimettere la mano sul fuoco, dopo che, come Muzio Scevola, ce ne siamo già bruciata una. Ora, Signor Presidente, ci metta prima la sua. Poi, se tutto andrà per il meglio, come sinceramente ci auguriamo, non indugeremo a metterci quella che ci è rimasta.


Per risollevare la situazione economica del Paese “dobbiamo abbandonare gli egoismi e concentrarci sulle priorità”, ha replicato il ministro dell’Economia, Domenico Siniscalco. L’Unione europea, stando a quanto affermato dal ministro, ha aiutato su molte cose “ma non può aiutare per la crescita”.


– Serve una politica economica nazionale: non possiamo aspettarci miracoli dall’Ue. La situazione economica del Paese richiede una terapia d’urto anti-crisi per l’ultimo semestre, con una politica strutturale da un lato, ma anche congiunturale dall’altro. Le risposte le ha date il ministro Siniscalco, e le condivido pienamente – ha detto Silvio Berlusconi ai giornalisti che gli chiedevano un commento sulla relazione di Billè.


– Mi sembra una requisitoria antigovernativa che non mi attendevo così dura e spietata – è stato invece il commento del leader dell’Unione Romano Prodi.