Stralci di emigrazione raccontati da De Blasis


Santiago- Situata in territorio cileno al confine con l’Argentina e collocata ai piedi dell’omonima montagna, la Valle de Aconcagua è da sempre una delle aree più rinomate nel panorama del settore vinicolo cileno, uno dei più apprezzati del mondo. L’attività enologica cilena ha origini antiche ma la nascita nella valle dell’industria vinicola orientata all’esportazione si colloca in epoca più recente e coinvolge il contributo decisivo degli emigranti italiani. Le famiglie Gioia, Porfiri, Nicoletti e Peppi, all’epoca residenti a Mendoza in Argentina, dove erano originariamente giunte dall’Italia, si trasferirono ad Aconcagua nel 1930 dando vita alla coltivazione dell’’uva “da tavola” da destinare all’esportazione : un’attività, nel luogo, fino ad allora inesistente.


Per raccontare la storia, o per meglio dire le tante storie, di queste famiglie è uscito in Cile “Pioneros de la vid”, opera dello scrittore Ernesto De Blasis, autore cileno attivo da oltre dieci anni, che ha voluto testimoniare la vicenda dei “pionieri italo-argentini” a 75 anni dal loro insediamento nella valle. Scrittore di origine italiana, discende infatti da emigranti abruzzesi, De Blasis ha consultato gli archivi locali e ha intervistato i figli dei coloni dai quali ha potuto apprendere storie e aneddoti che lo hanno condotto a realizzare un racconto in equilibrio tra il vero e la finzione, una storia che, per sua stessa ammissione, diventa testimonianza di eventi e di aneddoti transitando a volte verso la favola e la leggenda.


– In verità – spiega De Blasis – questo libro esisteva già nella mente dei figli dei ‘coloni italiani’ e, dal momento che anche mio nonno e la mia famiglia facevano parte della storia, decisi di accettare la sfida, anche perché questa opportunità riusciva a motivarmi dal punto di vista emotivo .