Gli italiani produttivi sul lavoro nonostante il mal di testa


ROMA. Secondo la fotografia scattata dal Censis nel rapporto 2005 sull’automedicazione, per il 31,3% degli italiani sentirsi bene è sinonimo di sentirsi in forma, efficienti e in grado di svolgere di svolgere le normali attività. Una visione funzionalista della salute che mette al primo posto la possibilità di esercitare qualsiasi attività quotidiana. I problemi che affliggono maggiormente la vita degli italiani sono i piccoli ma frequenti disturbi, come mal di testa, mal di schiena, raffreddori e tosse; ne soffre il 46,6% della popolazione e in maggior parte le donne.


Ovviamente il valore dato alle patologie è molto soggettivo e spesso è molto più alto del danno effettivo che esse arrecano alla salute degli individui. Questo tuttavia non impedisce agli italiani di essere un popolo produttivo, che solitamente preferisce curasi da solo. La maggior parte della popolazione infatti vuole poter scegliere da sola quale farmaco assumere, avendo a disposizione tutte le informazioni, da quelle sanitarie a quelle economico-finanziarie. Il 53,7% degli italiani inoltre, preferisce ripristinare il prima possibile la forma fisica, contro un 46,3% che invece è solito prendere tempo e fare ricerche più approfondite.


La maggioranza (0,7%) è comunque convinta di potersi curare da sola, dimostrando che l’autocura è ormai una pratica molto diffusa, tant’è che molti italiani dichiarano di utilizzare farmaci senza prescrizione medica. Proprio per questo la maggior parte della popolazione vorrebbe che fossero attivati uno o più strumenti di comunicazione che offrano informazioni per comparare il prezzo, le caratteristiche principali, le composizioni e le indicazioni terapeutiche dei farmaci. Sempre relativamente all’autocura il 54,6% degli intervistati è favorevole che i farmaci senza prescrizione nel resto d’Europa rimangano tali anche in Italia, in modo da non limitare la libertà di scelta.


Il 76,3% degli italiani che soffre di piccoli disturbi ricorre infatti a farmaci vendibili senza ricetta, tra loro il 75,9% ha giudicato decisivo l’uso dell’automedicazioneper tornare tempestivamente a lavorare. Inoltre l’assenza media dal lavoro conseguente ad un piccolo disturbo è di due giorni lavorativi.


“Investire sulla salute dei cittadini – come ha osservato il segretario del Censis, Giuseppe Di Rita – rappresenta un intervento rilevante nell’accumulazione del capitale sociale, con il quale il sistema economico può sostenere le sfide competitive globali, perchè mette gli individui nelle condizioni di operare nei contesti socio-produttivi, contribuendo alla creazione di ricchezza. La capacità competitiva delle economie è infatti sempre più legata alla qualità del capitale umano. Tanto più un’economia, come quella italiana, è sfidata dai paesi emergenti nei settori a più basso valore aggiunto quanto più è necessario un salto di qualità in termini di innovazione e di nuovi percorsi di crescita che dipendono dalle capacità del capitale umano, in termini di motivazione e intenzionalità”.