I nostri connazionali festeggiano San Filippo d’Agira


CARACAS.-

«Gu cchiú beni lu voli, cchiú forti lu chiama, viva San Fulippu!».Con questa espressione in dialetto siciliano i nostri connazionali di origine liminese hanno adorato domenica 26 giugno, il Santo nero: San Filippo D’Agira. Come ogni anno i fedeli si recano alla Chiesa della Madonna di Pompei per rinnovare la propia fede e celebrare il Santo, così da perpetuare una lunga tradizione culturale liminese.


Difatti, a Limina si celebra San Filippo con una suggestiva festa che si svolge nei giorni 11, 12 e 20 di maggio, e il 16 di agosto si realizza la cosí detta «ottava». Il primo giorno, l’11 maggio, la statua del Santo sfila in pubblico trasportata dai fedeli che, a passi misurati, raggiungono il Santuario di contrada Murazzo per poi procedere, il 12 maggio e il 16 agosto, lungo le vie del paese. L’«ottava», ovvero il 20 maggio, i festeggiamenti si consumano nel pomeriggio con una spettacolare «corsa» del simulacro che viene così portato sui monti Calvario e Durbi.


Per mantenere viva questa festa, gli emigranti liminesi giunti in Venezuela dopo la seconda guerra mondiale, hanno fatto scolpire la statua di San Filippo dal signor José Noguera pagandola allora solo 19 mila «bolívares». Nei primi anni la festa del Santo degli emigranti liminesi si svolgeva nella Chiesa «Nuestra Señora de Coromoto», successivamente la statua fu trasferita nella Chiesa della Madonna di Pompei e onorata nel mese di maggio. Quest’anno per motivi di logistica é stata rimandata al mese di giugno: la festa è iniziata al mattino con la Santa Messa celebrata da Padre Zelindo, parroco della Chiesa Pompei, seguita dalla processione dei fedeli che, accompagnati dalla musica della banda «Musical Uniformada de Chacao», hanno ballato la statua del Santo. Il ballo e la processione alla statua del Santo ha un significato che si presta a molte interpretazioni.


In molti assicurano che la processione di ‘corsa’ di San Filippo, ricorderebbe la fuga dei liminesi che, dopo aver rapito la Statua miracolosa del Santo dalla Chiesa di Casalvecchio, la nascosero nella propria parrocchia. Altri invece, assicurano che il folcloristico ballo detto «ddutta» (ovvero lotta) è una sorta di tiro alla fune tra la fazione degli artigiani e quella dei pastori di Limina. Le origini sono incerte, ma di sicuro domenica scorsa sono stati i bambini i protagonisti ballando con una piccola statua di San Filippo.


I festeggiamenti sono seguiti con una riunione tra connazionali, che approfittando della bella giornata hanno festeggiato con saporiti piatti preparati secondo la ricetta originale di Limina: «satizza e maccarruni ». Lo «Show musicale» organizzato dalla signora Santina Fallone, Antonio Giordano, Giuseppina Palella e Samantha Lucena, e il «gruppo folcloristico» di San San Filippo D’Agira, formato da bambini e adolescenti, hanno allietato la festa.


All’organizzazione dell’evento hanno collaborato i membri del Comité dell’Associazione Civil Liminesi di San Filippo D’Agira, tra i quali: Giuseppe Noto, Presidente dell’Associazione, Filippo Occhino, Vice-Presidente, Antonio Saglimbeni, Tesorie- re e Letizia Alibrandi, Segretaria.


Presentate anche due graziose commedie, scritte da Santina Fallone, titolate: «Amor por poder o por querer» e «Los matrimonios», recitate dal gruppo di teatro dell’Associazione Civil Liminese.


Tra gli invitati: Pietro Catanese, Presidente dell’Associazione Regionale Siciliana e Elogio Restifo Vice-Presidente. Presente anche il signor Filippo Ricciardi, attuale Sindaco del Comune di Limina, nato a Caracas, che rappresenta un legame speciale con la colletivitá liminese del Venezuela.


«Sono molto contento di accompagnare i mie corregionali in questa festivitá, visto che rappresenta, non solo un atto di fede, ma anche il gran ottimismo per non lasciar morire una bellissima tradizione culturale del nostro paese», ha commentato il signor Ricciardi.


Ha inoltre ricordato l’occasione in cui nel mese di giugno del 99’ il Corpo Musicale V.Bellini di Limina, ha visitato in onore alla festivitá di S.Filippo d’Agira il Centro Italo – Venezuelano di Caracas e la Stazione Centrale di NewYork, che ha suonato nelle processioni del Santo per le vie delle città. I fondi ricavati dalla festa saranno donati in beneficenza. Un percentuale sará destinata alla Chiesa di Pompei e alla «Fundación Anticancerosa» di Caracas, il rimanente verrà donato ad altre fondazioni che attendono ai piú bisognosi.