Inaugurata la seconda edizione di Expo Veneitalia


MARACAY- I bambini immergono le fragole nella cascata di cioccolato, corrono da uno stand all’altro, si riempiono le mani di cioccolatini, aggirandosi minacciosi attorno allo stand della Nutella. Forse la fiera di Aragua non é stata organizzata per i ragazzi, ma é inevitabile che sia una gran festa per tutti. Il 29 giugno c’é stata cosí l’inaugurazione della Expo Veneitalia, Aragua 2005, che rimarrá aperta fino al 3 luglio. Piú di sessanta espositori per un sodalizio venezolano-italiano che a Maracay ha scavato radici profonde. Sul palchetto montato per l’occasione, si sono alternati Francesco Michelangelo, presidente della Cavenit di Aragua; Sindoni, l’imperatore della pasta di Maracay; Moisés Maionica, presidente della Cavenit; l’Ambasciatore Carante, ed infine il governatore del «Estado Aragua» Didalco Bolívar. Proprio quest’ultimo, nell’intervento finale conclusivo, ringraziando gli italiani di Maracay, ha ricordato «come siano un esempio di fede e speranza: hanno continuato ad investire anche nei momenti peggiori, mostrando un grande amore per questa regione».


Parole confermate dalla targa onorifica consegnata a Michelangelo Tusa, fondatore di Corven, impresa nata venticinque anni fa e leader nel settore degli elettrodomestici. Un punto di riferimento, un esempio di come riuscire ad essere competitivi in un settore, la tecnologia, tradizionalmente difficile, e ad appannaggio soprattutto dei produttori stranieri. Ma é stato l’ottimismo a pervadere tutti gli interventi. Sindoni, attornianto dai nipotini, ha affermato :«

Qui abbiamo costruito la nostra vita, non siamo di passaggio, e vogliamo andare verso un maggior progresso. Abbiamo peró bisogno del governo, bisogna lavorare assieme». Dichiarazioni che hanno trovato eco in quelle di Gerardo Carante. L’Ambasciatore, dopo aver ricordato l’incontro con il Presidente Chávez, ha confermato l’importanza di «avere relazioni politiche buone. L’obiettivo non é solo l’intercambio, ma l’amicizia tra i due paesi».


E’ toccato poi al Presidente Maionica sottolineare come Maracay sia all’avanguardia nell’organizzazione di queste esposizioni. Tutti interventi brevi, davanti ad una platea in fermento, desiderosa di irrompere al piú presto nei vari padiglioni. Non c’è stato molto da aspettare.


Prima il taglio del nastro, e poi tutti a passeggiare tra gli stand, lungo un percorso segnato qui e lá da tavolate di formaggi italiani e bottiglie di vino rosso. Una gran festa, come dicevamo in apertura: grandi imprese, come Alitalia, Ferrero (venuta direttamente dall’Ecuador), Nestlé, ma anche tante aziende appena nate desiderose di farsi conoscere , come Pastas Carabobo.


Nei prossimi giorni ci saranno anche conferenze ed esposizioni settoriali, fino ad arrivare al sorteggio finale di domenica: due biglietti aerei per l’Italia tra tutti coloro che hanno visitato la fiera. Unica pecca: le coccarde con la bandiera italiana. Piú che italiana sembrava ungherese (strisce orizzontali e non verticali).