Gli italiani all’estero: europeisti convinti


ROMA. Si avvicinano a grandi passi le elezioni politiche del 2006 e con esse, per la prima volta, gli italiani all’estero potranno eleggere i propri candidati. A meno di un anno dall’appuntamento elettorale si è svolto sabato 25 giugno a Colonia un convegno, promosso dalla Uim (unione italiani nel mondo), dal titolo “Per un programma unitario: il ruolo delle forze sociali nella rappresentanza politica. L’importanza dell’esercizio del diritto di voto attivo e passivo nella circoscrizione estero”. L’incontro, il primo di una serie, ha richiamato i soci della Uim in Europa con l’intento di individuare le linee programmatiche della prossima campagna elettorale e recepire le tematiche alle quali gli italiani all’estero sono maggiormente sensibili.


Ai lavori hanno partecipato Alberto Sera, segretario generale della Uim, Mario Castellengo, vicepresidente dell’Ital-Uil e consigliere Cgie di nomina governativa, Graziana Delpierre, segretaria della Uilp nazionale, Laura Garavini, coordinatrice organizzariva Uim, Dino Nardi, segretario generale Uim Svizzera, Gianfranco Segoloni, presidente Uim Germania, Anna Ginanneschi, coordinatrice Ital-Uil Francia, Milena Stragiotto, Uim Bruxelles, Alfonso Brunetti, Uim Londra, Claudio Crevatin, Uim Svezia. Nove Colonne ha parlato con il segretario generale della Uim Alberto Sera, che ha esposto la sua opinione riguardo all’esito dei lavori. Qual è stato il clima in cui si è svolto l’incontro di Colonia? “C’è stata una grande parteciazione della Uim Europa, una grande voglia di esserci. L’entusiasmo per la possibilita di acquisire un ruolo attivo nella politica italiana è tale che è anche stata avanzata una proposta di partecipazione alle, eventuali, primarie della sinistra”.


Quali sono stati i temi sui quali è stata focalizzata l’attenzione?


“L’attenzione si è focalizzata soprattutto sul rapporto tra Italia ed Europa. I nostri connazionali all’estero hanno molto a cuore le problematiche dell’Unione e sono particolarmente sensibili, anche grazie al loro punto di vista “esterno”, al modo in cui in Italia viene trattatoquesto argomento. Dal punto di vista delle questioni di carattere sociale l’attenzione si è rivolta soprattutto ai problemi che riguardano le fasce dei giovani e degli anziani. In sostanza, quindi, c’è grande voglia di Europa e di esserci. “Si chiede chiaramente e a chiara voce attenzione nei confronti dell’Europa. Riguardo alle elezioni politiche non si assisterà ad una adesione scarsa come quella del 20% avuta nel recente referendum. Anzi, ci sarà una grossa partecipazione. Non ci pensiamo minimamente, come da qualche parte è stato sussurrato, a rimandare il voto per corrispondenza al 2011”.