Benedetto XVI: «Sradicare la povertà dei Paesi poveri»


CITTA’ DEL VATICANO.- Per la seconda volta in due giorni Benedetto XVI ha chiesto ai potenti della Terra riuniti nel G8 di adottare «misure concrete» per «sradicare» la povertà dei Paesi poveri e specialmente in Africa, continente, ha ricordato, «spesso trascurato».


– Mercoledì prossimo, 6 luglio, – ha detto il Papa dopo la recita dell’Angelus alle quarantamila persone presenti in piazza San Pietro – si aprirà a Gleneagles (Scozia) il G8, cioè il vertice dei Capi di Stato e di Governo dei Paesi più industrializzati del mondo, che avrà fra le sue priorità l’Africa, un continente spesso trascurato. Auguro di cuore – ha aggiunto – pieno successo a questa importante riunione, auspicando che essa porti a condividere in solidarietà i costi della riduzione del debito, a mettere in atto misure concrete per lo sradicamento della povertà e a promuovere un autentico sviluppo dell’Africa.


In un messaggio inviato al Make Poverty History Rally, aveva chiesto di assicurare una più giusta distribuzione dei beni della terra e di mantenere gli impegni presi per la riduzione del debito estero dei Paesi poveri.


– I popoli dei Paesi più ricchi del mondo – si leggeva in un messaggio a firma del Cardinale Segretario di Stato, Angelo Sodano – devono essere pronti ad accettare il peso della riduzione del debito dei Paesi poveri e devono spronare i propri leader a rispettare l’impegno a ridurre la povertà, specie in Africa, entro il 2015. Nell’ardente speranza – concludeva – che il flagello della poverta’ possa un giorno essere consegnato alla storia.


Benedetto XVI, una settimana prima della vigilia del G8, ha mobilitato la sua diplomazia per sensibilizzare i ‘grandi del mondo’. In particolare l’Osservatore Permanente all’Onu, monsignor Celestino Migliore ha pronunciato un discorso davanti alla sessione 2005 del Consiglio Economico e Sociale delle Nazioni Unite nel quale pur esprimendo giudizi positivi sull’accordo raggiunto per la cancellazione del debito di 18 nazioni, non ha mancato di rilevare con amarezza che queste misure dovrebbero essere allargate ad altri 38 paesi poveri in attesa di essere aiutati.


– E’ difficile ignorare che, ci sono paesi industrializzati pronti a difendere e promuovere i loro propri interessi che le somme destinate alla cancellazione dei debiti sono assai modeste se comparate alle enormi spese militari .


Una disparità, aveva sottolineato Migliore, «che contrasta con le misure finanziare» riguardanti i paesi in via di sviluppo». La riflessione si spinge a mettere in luce che le politiche di questi paesi industrializzati sono «all’origine di severe distorsioni nei paesi del terzo mondo».


In occasione del G8 a Genova, nel 2001, l’allora cardinale Joseph Ratzinger aveva auspicato il riequilibrio tra Paesi ricchi e Paesi poveri. Davanti ad una platea di economisti, durante un congresso organizzato dallo Studio Ambrosetti a Cernobbio, il porporato aveva rilevato l’immoralità esistente nel mondo: «purtroppo esistono paesi in cui si distrugge cibo per sovrabbondanza e altri in cui si muore di fame».


Proprio le evidenti disparità dovrebbero «favorire la presa di coscienza dei Paesi ricchi, favorire il loro senso di responsabilità». La Chiesa, aggiungeva, non puo’ certo dare consigli sull’ aumento dei profitti. Semmai può consigliare sulla necessità che quei profitti siano riequilibrati nel mondo».