Ministro Fini: «Gli italiani non possono essere xenofobi»


SAN PAOLO.- Il ministro degli Esteri Gianfranco Fini ha detto che gli italiani non possono essere xenofobi visto che sono un popolo che ha conosciuto la necessità di emigrare per trovare lavoro e chi va in «in cerca di lavoro, merita rispetto».


– Tutto possiamo essere tranne che un popolo xenofobo, perché il mondo è pieno di gente che porta cognomi italiani – ha detto Fini a San Paolo, in Brasile, incontrando gli imprenditori italiani -. Non c’è molta differenza tra gli immigrati che vengono oggi da paesi sottosviluppati e gli italiani che sbarcavano nei porti dell’America Latina con le valige di cartone.


Il ministro, quindi, concludeva:


– Dobbiamo trarre insegnamento della nostra emigrazione … perché chi se ne va in cerca di lavoro merita rispetto.


Il tema dell’immigrazione e dei modi con i quali far fronte a quella clandestina è al centro del dibattito politico da anni in Italia con profonde spaccature fra maggioranza e opposizione e all’interno della stessa maggioranza di governo, con la Lega Nord a rappresentare le posizioni più rigide.


Il 29 giugno il ministro dell’Interno Giuseppe Pisanu aveva detto in Senato che sono 5.340 i clandestini sbarcati sulle coste italiane nei primi sei mesi del 2005, precisando che gli immigrati che arrivano sulle coste italiane sono una percentuale minima rispetto al numero complessivo delle persone che entrano illegalmente in Italia.


Ieri l’aula della Camera ha approvato una norma che abbassa la detenzione fino a un anno e sei mesi per chi «diffonde in qualsiasi modo idee fondate sulla superiorità o sull’odio razziale o etnico, ovvero incita a commettere o commette atti di discriminazione per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi». L’attuale legge Mancino prevedeva invece fino a tre anni di carcere.