“La Basilicata? Sarà una regione senza confini”

Anche il Presidente della regione Basilicata, Vito De Filippo, dopo le elezioni dell’aprile 2005 ha assunto le deleghe per l’emigrazione. Una tendenza condivisa con altri Governatori e che, secondo Vito De Filippo, tra l’altro uno dei più giovani in Italia, “è in realtà la conferma della forte considerazione che rivestono le comunità all’estero nell’agenda del governo regionale. La vocazione della Basilicata ad essere una regione senza confini, vocazione che intendiamo esercitare, nasce anche dalla consapevolezza strategica che essa conserva uno straordinario legame con le comunità di suoi corregionali all’estero, dimostrando quanto sia alto il livello di attenzione che nutre nei loro riguardi e a cui sentiamo il dovere di indirizzare un ringraziamento per aver saputo allargare già da tempo i confini regionali esportando, così, l’immagine di una terra laboriosa ed onesta. La collocazione di queste comunità lucane è tale, dunque, da offrire a tutte le principali aree geoeconomiche l’immagine più reale della nostra comunità regionale e delle sue potenzialità”.


Oggi, superati i problemi legati ai primi flussi emigratori, problemi cui le Regioni, in prima linea, hanno cercato di dare risposte concrete, l’attività e le iniziative si sono adeguate alle nuove esigenze, soprattutto a quelle delle nuove generazioni che vanno manifestando, in maniera sempre più marcata, il bisogno di scoprire i luoghi, le tradizioni, la cultura dei loro avi. “In oltre cento anni – afferma De Filippo – l’emigrazione è profondamente cambiata, nelle dimensioni, nelle storie, nelle forme. L’immagine oleografica che si è accompagnata ad essa è stata quasi del tutto superata da una nuova realtà che ha proiettato le giovani generazioni di lucani all’estero, verso riconoscimenti di notevole prestigio sociale e professionale. Queste generazioni essendo nate fuori dalla Basilicata vogliono sempre più recuperare radici e tradizioni, identità e appartenenze, ed è ad esse che intendiamo rivolgerci per riavvicinare la bellezza di una terra che non si vuole dimenticare della loro presenza. In tal senso, l’iniziativa di assegnare ogni anno 40 borse di studio presso l’Università degli Studi della Basilicata ai figli di emigrati al fine di perfezionare il loro italiano, mi sembra utile a valorizzare il richiamo autentico ed orgoglioso che manifestano verso le proprie origini”.


Oggi, proprio grazie ad un secolo di emigrazione, la regione può contare anche su una ricca rete di associazioni che porta nel mondo il nome della Basilicata. Ed anche per loro la regione ha attivato diverse iniziative. “All’interno del progetto Internet Social Point – spiega il Presidente – è stato previsto un apposito bando riservato alle associazioni dei lucani all’estero che hanno risposto con entusiasmo e immediatezza, dimostrando ancora una volta il loro interesse per le nostre proposte. Nel portale web della Regione avranno un apposito spazio dove collocare comunicazioni ed iniziative e poterle diffonderle attraverso contesti istituzionali che ne sappiano rafforzare la veicolazione dei contenuti. Inoltre, è nostra convinzione che il progetto di una regione che amplia i suoi spazi e i suoi confini possa essere sostenuto dalla rete consolidata delle circa 150 associazioni, distribuite in 14 Stati che possono svolgere il ruolo di Ambasciatori della Basilicata promuovendo la cultura e l’identità della nostra terra, ma anche le opportunità economiche che la Basilicata, cerniera fra Europa del nord e Mediterraneo, può offrire ad investitori stranieri. Si tratta di un coinvolgimento attivo e propositivo, affidato all’autorevolezza che hanno saputo maturare nei paesi d’adozione e alla generosità che conservano verso la loro terra d’origine”. L’incontro con il Presidente della Regione Basilicata non poteva concludersi senza il riferimento al ruolo che le Regioni sono chiamate a svolgere in vista delle politiche del 2006.


“Ritengo che al di là delle competenze specifiche che interessano i singoli Ministeri, le Regioni, grazie ai rapporti stabili e continui che hanno con le comunità all’estero, possono svolgere importanti funzioni di comunicazione e di informazione per un appuntamento significativo come quello riguardante il diritto di voto dei cittadini italiani all’estero. Un evento che di fatto apre una nuova dimensione di cittadinanza attiva e che attraverso  l’esercizio democratico delle elezioni permette loro di partecipare concretamente alle scelte fondamentali dell’Italia”.