I misionari esempio in tutti i paesi d’accoglienza


ROMA – Nelle ultime settimane di vita di Papa Giovanni Paolo II il progredire della malattia impediva al Santo Padre lo stesso uso della parola. Una grave menomazione che, proprio perché subita da un grande comunicatore, appariva ancora più drammatica e rischiava di offuscare lo stesso messaggio del Papa. E’ in questo difficile contesto, di estremo dolore, che l’opinione pubblica italiana e mondiale conobbe l’Arcivescovo Leonardo Sandri. Uno dei più stretti collaboratori del Santo Padre, nato in Argentina nel 1947 da genitori trentini, che diede voce ai pensieri ed alle intuizioni del Papa attraverso la lettura dei suoi discorsi. Un atto imposto dagli eventi che ha dato grande ed involontaria visibilità ad un instancabile uomo di Chiesa che dal 1974 fa parte del servizio diplomatico del Vaticano e che dal 2000 ricopre il ruolo di sostituto degli Affari Generali della Segreteria di Stato Vaticana. Recentemente mons. Sandri ha ricevuto al Vittoriano, dalle mani del Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta, il Premio per gli Italiani nel Mondo conferito dalla Fondazione Marzio Tremaglia.


– Monsignor Sandri, Lei ha potuto conoscere a fondo le varie realtà d’accoglienza dei italiani nel mondo e la società del suo Paese d’origine. Quale giudizio si sente di esprimere sul Premio per gli Italiani nel Mondo che cerca di avvicinare questi contesti spesso così lontani?


– Io credo che questo premio sia molto importante in quanto ci aiuta a mantenere viva la realtà dei tanti connazionali che sono partiti dall’Italia e che hanno portato all’estero gli ideali fondanti della società italiana, come ad esempio l’operosità e l’amore per i genitori, per la patria, per la famiglia e per la fede cattolica. Attraverso questo premio, quindi, si può toccare con mano quell’epopea degli italiani dispersi per l’intero mondo che hanno continuato a portare all’umanità questi ideali e questi valori.


– Ma quali sono, anche alla luce della sua esperienza diplomatica, i problemi con cui si confrontano maggiormente le nostre comunità dell’America Latina?


– I nostri connazionali dell’America Latina devono far fronte, soprattutto in alcuni Paesi che attraversano grandi difficoltà economiche, ad un forte abbassamento del loro tenore di vita. Ovviamente non sto parlando solo dell’Argentina ma anche di altre Nazioni, come ad esempio il Venezuela ed il Messico. Paesi dove, avendo ricoperto l’incarico di Nunzio Apostolico, ha potuto costatare direttamente questo fenomeno.


– Fra meno di un anno gli italiani nel mondo potranno votare in loco i candidati della circoscrizione Estero che li rappresenteranno nel Parlamento italiano. Cosa pensa di questa innovazione politica ?


– Io ritengo che il pieno esercizio di voto sia un’innovazione positiva in quanto rafforza quel vincolo che unisce gli italiani all’estero ai connazionali in Italia. Il mantenimento di questo legame con la terra d’origine è essenziale e viene sicuramente favorito dal voto, ma anche da altri canali , come ad esempio la cultura. A tutt’oggi sono infatti molto attivi nel mondo gli Istituti di Cultura, i Comitati della Dante Alighieri e numerose altre realtà culturali. Voglio inoltre ricordare l’attività dei religiosi al fianco delle nostre comunità nel mondo. Missionari italiani che, con il loro operato, sono stati di esempio in tutti i Paesi d’accoglienza e che ancora oggi sono molto attivi.