Terrorismo, in Italia cresce la paura

Crescono in Italia le preoccupazioni per un possibile attacco dell’estremismo islamico. Dopo la seconda ondata di attacchi che ha investito Londra, il governo ha trovato l’intesa sul “pacchetto Pisanu” sulla sicurezza; tra le misure previste, anche quella proposta dalla Lega circa il prelievo forzoso di saliva e capelli dalle persone sospette di terrorismo, in modo da poter procedere all’esame del Dna.


Mentre a Palazzo Chigi si metteva a punto il provvedimento, Romano Prodi si faceva portavoce dell’ansia della nazione, pronunciando di fronte ai giornalisti queste parole: “Sono molto colpito, per fortuna le vittime non sono paragonabili alle altre volte. Ma il fatto che (il secondo attacco a Londra, ndr) sia avvenuto dopo un tempo così breve, in una situazione in cui l’emergenza è ancora molto forte, ci dice quanto la nostra società, le nostre città siano fragili di fronte ad episodi di terrorismo”. Tutto ciò “ci obbliga ad alzare la guardia”, continua Prodi; ma la sicurezza di essere a prova di attentati, avverte, sembra irraggiungibile: “Il pacchetto Pisanu? Londra in questo momento è la città più difesa d’Europa. E’ fuori da Schengen (il trattato che garantisce la libera circolazione delle persone all’interno della Ue, di cui alcuni esponenti della Cdl chiedono la sosspensione – ndr) e non è certo una città in cui si è scarseggiato in misure di sicurezza, che sono indispensabili. Ma tutto questo non è bastato”.


Il pacchetto Pisanu dovrebbe approdare oggi in Consiglio dei ministri, e dovrebbe diventare immediatamente operativo sotto forma di decreto legge. Queste, secondo quanto si è appreso ieri, le principali misure contenute nel provvedimento.


Estensione alle attività antiterrorismo dei colloqui investigativi, oggi previsti solo per i reati di mafia. Concessione del permesso di soggiorno a chi collabora alle indagini sul terrorismo. Estensione da 12 a 24 ore del fermo di polizia giudiziaria. Possibilità per i prefetti di decretare l’espulsione dei fiancheggiatori e sostenitori del terrorismo. Prelievo forzoso della saliva o dei capelli per determinare il Dna dei sospetti terroristi, ma solo nel caso gli altri prelievi non invasivi non portino all’identificazione del soggetto e solo dietro l’autorizzazione motivata del Pm. Previsto il nulla osta preventivo del questore per l’ammissione all’addestramento in attività di volo. Falso in documenti di identificazione equiparato a quello su atti destinati alla pubblica fede. Estese alle false dichiarazioni fatte alla polizia giudiziaria le più gravi sanzioni oggi previste per le dichiarazioni davanti al giudice.


Esteso l’arresto obbligatorio in flagranza a tutti i delitti commessi per finalità di terrorismo internazionale, compreso il possesso di documenti falsi, inteso quale indizio del pericolo di fuga. La misura viene poi estesa a tutti i reati che hanno una pena non inferiore ai quattro anni (attualmente il limite è di cinque anni). Sarà così possibile l’arresto in flagranza di chi viene ritrovato sul territorio nazionale pur essendo stato espulso.


Nominatività delle schede di telefonia mobile, così da realizzare un archivio degli utilizzatori. Così come avviene per le conversazioni telefoniche, verranno conservati i dati di traffico via e-mail per 24 mesi, più altri 24 se venisse richiesto. Saranno gli organi del Viminale a rilasciare l’autorizzazione a chi apre un internet cafè. Ai gestori verrà chiesto di identificare e segnare su un registro gli estremi dei clienti.