Disperso un barcone al largo di Lampedusa


AGRIGENTO.- Nessuna traccia del barcone con a bordo un numero imprecisato di migranti, circa un centinaio, disperso nel Canale di Sicilia quando alcuni dei passeggeri avevano telefonato con un cellulare a loro familiari residenti a Cuneo e a Foggia per chiedere soccorso.


Il mare nella zona resta forza 4-5 con vento da nord-ovest forza 7: condizioni meteo che rendono ancora più difficili le ricerche, coordinate dalla Capitaneria di porto di Palermo ed estese in un raggio molto vasto.


Nelle operazioni sono impegnati una motovedetta della Guardia Costiera, un aereo Atlantic, un elicottero e la nave “Foscari” della Marina Militare. Ma fino a questo momento il natante non è stato avvistato, né sulla superficie del mare sono stati notati relitti o altri segni che possano fare ipotizzare un naufragio. Non si esclude che l’imbarcazione possa essere stata nuovamente sospinta verso la Libia, da dove si ritiene sia partita.


– La zona interessata è molto vasta, stiamo ispezionando un raggio di 50 miglia comprese tra il nord e il sud di Lampedusa – ha detto il funzionario.


Alcuni dei 168 extracomunitari approdati l’altro giorno a Linosa, hanno raccontato di essere salpati dalle coste libiche sei giorni fa assieme a un’altra barca con la quale poi si era perso il contatto durante la navigazione.


Sull’imbarcazione di 15 metri c’erano tre donne ma nessun bambino.


– Sono tutti in buona salute – ha confermato la Capitaneria.


Al momento sono ancora in corso accertamenti da parte dei Carabinieri sulla nazionalità delle persone sbarcate sull’isola. Da un primo riscontro diversi immigrati sono risultati essere di nazionalità eritrea.


Gli immigrati hanno sostenuto anche di aver visto almeno sei persone cadere in mare da quella barca. Si tratta di testimonianze, ovviamente non riscontrabili, al vaglio dei carabinieri.