Discovery, rientro ritardato di 24 ore


WASHINGTON – La Nasa ha rinviato di 24 ore l’atterraggio dello shuttle Discovery, a causa del tempo non ottimale intorno al Kennedy Space Center di Cape Canaveral in Florida. L’Agenzia spaziale degli Stati Uniti aveva inizialmente rinviato di un’orbita l’atterraggio, inizialmente previsto alle 10.46 di erii, e ha poi preferito rimandarlo a oggi, perché intorno a Cape Canaveral si stavano addensando nuvole. Carburante e viveri non sono al momento un problema per la navetta e per i sette astronauti a bordo, che erano stati svegliati circa otto ore prima del momento previsto per il loro rientro sulla Terra. La missione spaziale è durata già 12 giorni, uno più del previsto, essendo iniziata il 26 luglio. Il risveglio era avvenuto con le note di «Come On Eileen», in onore del comandante della navetta Eileen Collins, che ha ringraziato del pensiero i controllori di volo al Centro di Houston.


L’attesa del ritorno a Terra di Discovery è accompagnata da una certa apprensione, perché è il primo rientro di una navetta dopo la tragedia del Columbia, disintegratosi l’1 febbraio 2003 all’ingresso nell’atmosfera dopo una missione in orbita di 15 giorni. Tutti e sette gli astronauti a bordo perirono. A ciò s’accompagna la consapevolezza che la missione del Discovery è destinata a restare, per un certo tempo, l’ultima di uno shuttle, perchè la Nasa ha già sospeso tutti i voli successivi, in attesa di risolvere un problema che segnò la fine di Columbia e che ha costituito un rischio anche per Discovery: lo staccarsi al decollo di blocchi d’isolante dal serbatoio principale, la cui caduta può danneggiare lo scudo termico di piastrelle isolanti.