Hamdi davanti a Scotland Yard «Non volevamo uccidere nessuno»


ROMA – Una bomba «che non avrebbe comunque ucciso nessuno», fatta artigianalmente «con reagenti chimici usati in agricoltura, diserbanti e farina». Insomma un ordigno che avrebbe fatto solo «rumore» ma pochi danni. E’ quanto ha rivelato Hamdi Issac, il cittadino etiope arrestato a Roma con l’accusa di aver preso parte agli attentati di Londra del 21 luglio, ai tre funzionari di Scotland Yard che ieri lo hanno interrogato nel carcere romano di Regina Coeli. Issac ha riconosciuto e fatto i nomi dei quattro complici ritratti nelle fotografie mostrategli dai funzionari inglesi. Il giovane si è mostrato, secondo quanto si è appreso, collaborativo e ha anche spiegato i ruoli e la partecipazione avuta dai componenti del commando del fallito attentato del 21 luglio, precisando che alla fine erano stati in quattro a depositare gli ordigni nei punti prestabiliti della metropolitana londinese. Negli ordigni, ha detto Hamdi, «c’era della farina, una sostanza che assomigliava ad una lozione, un prodotto per i capelli, e poi dei chiodi. Dovevamo dare l’impressione di aver preparato dei veri ordigni. Così mi era stato detto nelle settimane precedenti. Io non volevo uccidere nessuno, soltanto far provare agli inglesi come si vive nel terrore delle esplosioni, come si vive in Iraq».