Il programma shuttle è di nuovo in corsa


Base aerea di Edwards – L’equipaggio dello space shuttle “Discovery”, guidato dal comandante Eileen Collins, è sbarcato dalla navetta due ore dopo l’atterraggio nella base aerea californiana di Edwards. I sette astronauti, terminate le ultime procedure da svolgere a bordo, hanno infatti dovuto attendere il via libera dalla squadra di tecnici che si è assicurata che all’esterno della navetta non vi fossero residui di gas o materiali tossici. Costretti dal maltempo ad atterrare nella base californiana, gli astronauti potranno vedere i loro familiari – che li attendevano a Cape Canaveral, in Florida – soltanto oggi. Non appena sbarcati, gli astronauti sono stati sottoposti ad un breve controllo medico ed hanno proceduto alla rituale passeggiata attorno alla navetta.


– Sembra in condizoni perfette – ha commentato il comandante, colonnello Eileen Collins, la quale ha poi sotolineato come l’equipaggio abbia rispettato tutti gli obbiettivi fissati per la missione, ringraziando tutti coloro che hannno contribuito al successo del volo.


Nella conferenza stampa tenuta immediatamente dopo l’atterraggio della navetta anche la Nasa non ha nascosto la propria soddisfazione.


– Abbiamo reso onore all’equipaggio del ‘Columbia’, il programma shuttle è di nuovo in corsa – hanno commentato Bill Parsons e Mike Leinbach, due dei manager del programma.


A due anni e mezzo dalla catastrofe del “Columbia” una soddisfazione dunque comprensibile, sottolineata dalle parole del dirigente Bill Readdy:


– Spero che questo dimostri che siamo ritornati: abbiamo ancora del lavoro da fare, ma sappiamo come farlo.


Sul programma shuttle grava infatti l’ombra dei persistenti problemi nel rivestimento del serbatoio principale, ancora una volta frammentatosi al decollo e che costringerà la Nasa a sospendere i voli fino a che non verrà trovata una soluzione definitiva alla questione.


– Questo è un nuovo inizio per il programma shuttle – ha concluso Readdy sottolineando i grandi sforzi fatti “per garantire la sicurezza del volo e la raccolta di tutti i dati tecnici utili in quello che è stato comunque definito dalla Nasa “un volo di prova”.


– E’ sicuramente la missione più documentata della storia dell’esplorazione spaziale. E’ una giornata d’orgoglio per l’America – così il portavoce della Casa Bianca Trent Duffy ha commentato il successo nella missione dello Shuttle Discovery.