Due vittime dei «motoscafi killer»


Ieri si sono verificati in Italia ben due casi di bagnanti uccisi da un motoscafo che li ha investiti. Il primo episodio è avvenuto nelle acque antistanti Santa Marinella, nel Lazio, vittima un sub; l’altro caso si è verificato nelle acque della Sardegna, dove una turista americana è stata travolta da un’imbarcazione che stava dirigendosi verso lo yacht di Flavio Briatore, ormeggiato al largo di Porto Cervo.


Il sub era impegnato in una battuta di pesca subacquea a 300 metri dalla riva, con il regolare pallone galleggiante di segnalazione e un gommone come barca d’appoggio, quando è stato travolto dal motoscafo e colpito a morte alla schiena dalle eliche. Sull’imbarcazione, un motoscafo d’altura di 12 metri, vi erano un uomo di 30 anni – era lui al timone – con moglie e figlio. Il motoscafo non si è fermato, ha proseguito la sua corsa fino a quando non è stato fermato da un’unità della Guardia Costiera. Ero stato colto da panico, si è giustificato il «pirata», che ha ammesso le proprie responsabilità. La vittima, G.B., 38 anni, era insegnante in un istituto commerciale di Santa Marinella.


A Porto Cervo la vittima è Patricia Alexandra Morgan, 48 anni, americana con passaporto italiano. L’incidente è avvenuto poco dopo le 14, davanti alle esclusive spiagge di Liscia Ruja e Cala di Volpe. La donna era a bordo di una barca di trenta metri, la «Alleluja», e si era tuffata per raggiungere alcuni amici che si trovavano su una barca vicina, la «Magalus III». Ma dopo sole poche bracciate, la Morgan è stata investita dal motoscafo «Wally», diretto verso lo yacht di Flavio Briatore; sul natante c’erano la giornalista Maria Corbi, che doveva intervistare Briatore, e il finanziere Massimo Gatti. Per soccorrere la sventurata turista sono accorsi i medici del 118 e l’elisoccorso, ma è stato tutto inutile.


Il problema della sicurezza in acqua durante l’estate si ripropone, sempre più pressante, ogni anno. Il ministro Lunardi ricorda le regole: i sub devono operare entro 50 metri da una boa di riferimento, e i natanti che passano devono rispettare una distanza di almeno 100 metri. Inoltre, le imbarcazioni non devono superare i 10 nodi di velocità entro i 500 metri dalle coste rocciose o i 1000 metri dalle spiagge sabbiose. Allo studio, inoltre, l’introduzione della patente nautica per poter portare le moto d’acqua, protagoniste in passato di gravi incidenti.