L’Italia torna a crescere, Pil +0,7% Berlusconi: «Smentite le cassandre»


L’Istat diffonde le stime sul Pil italiano nel secondo trimestre 2005, secondo le quali l’economia nazionale sarebbe cresciuta dello 0,7%, cioè assai più del previsto. La notizia è stata accolta con evidente soddisfazione dal governo. «Smentite le cassandre» ha commentato Silvio Berlusconi, mentre in una nota diramata dal ministero del Tesoro si legge: «Il dato del Pil trimestrale comunicato dall’Istat riflette, al di là delle aspettative, i segnali positivi già ricordati dal ministro Domenico Siniscalco sia in Parlamento sia all’assemblea dell’Abi, quando aveva affermato – già un mese fa – che l’Italia era uscita dalla recessione». «È interesse di tutti consolidare questi andamenti e trasformare il dato trimestrale, che è il più elevato dal 2001, in una tendenza positiva. Il governo proseguirà – rafforzandola – la linea di politica economica», conclude la nota del ministero.


Il dato diffuso ieri dall’Istat non è ancora quello definitivo, che arriverà il 9 settembre. Se fosse confermata la crescita dello 0,7% nel trimestre aprile-maggio-giugno, si avrebbe una crescita del Pil tendenziale (cioè rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente) dello 0,1%; si tornerebbe quindi a una crescita positiva, vale a dire alla fine della recessione. Il dato è inoltre il migliore dal primo trimestre 2001, cioè da prima dell’11 settembre, avvenimento che – secondo molti analisti – avrebbe provocato una stagnazione mondiale. In termini di confronto con i dati degli altri paesi maggiormente industrializzati, l’Istat segnala che nel primo trimestre il Pil è cresciuto in termini congiunturale dello 0,8% negli Usa e dello 0,4% nel Regno Unito. In termini tendenziale (cioè su base annua), il Pil è cresciuto del 3,6% negli Stati Uniti e dell’1,7% nel Regno Unito, contro lo 0,1%


E’ stato reso noto anche il dato del pil dell’eurozona: +0,3% nel secondo trimestre rispetto al primo, e +1,2% su base tendenziale. Nel primo trimestre, ricorda Eurostat, il prodotto interno lordo della zona euro aveva registrato un progresso dello 0,5%, e dell’1,4% su base annua.


Così il premier Berlusconi ha commentato quanto anticipato dall’Istat: «Il dato sul prodotto interno lordo smentisce le Cassandre del ‘tutto va male’ e dimostra che l’economia tiene, che gli italiani sanno reagire e stanno reagendo». «I segnali di ripresa – aggiunge – ci sono ed inducono a ristabilire quel clima di fiducia che è essenziale per le famiglie e per le imprese. La svolta c’è stata e la crescita appare a portata di mano nonostante il quotidiano tentativo di una sinistra catastrofista e distruttrice di creare un clima pessimista, con il supporto di molti media e con il risultato di frenare i consumi e gli investimenti».