«L’economia tiene? Che faccia tosta Il premier faccia un giro al mercato…»


ROMA – «Ci vuole la faccia tosta del capo del governo per affermare che l’economia tiene e gli italiani stanno reagendo. Altro che catastrofismo. La dura realtà è quella di milioni di famiglie, che non viaggiano, non vanno in vacanza, non spendono e non consumano perché manca la materia prima: redditi equiparati al carovita, nonostante l’Istat continui a nascondere la polvere sotto il tappeto».


Così Adoc, Adusbef, Codacons e Federconsumatori commentano i dati Istat sul Pil nel secondo trimestre e le dichiarazioni del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. «L’ottimismo del governo – sostengono i rappresentanti dei consumatori – è una vera e propria fuga dalla realtà» e dimostra «l’incapacità di interpretare il crescente disagio economico di milioni di famiglie che non arrivano più alla fine del mese». Secondo le associazioni dei consumatori infatti «6 milioni di italiani sono costretti a rinunciare alla vacanze per gli altissimi costi, oltre 3.000 euro in media, cioè 3 mesi di stipendio per 15 giorni. Al contrario di 4 anni fa, nell’estate del 2001 (l’ultima con la lira) erano più che sufficienti 2 mensilità per scialare 15 giorni di sudate ferie nelle più belle località balneari». La benzina – continuano le organizzazioni di tutela del consumo – «segna nuovi record, specie in Italia», così come le bollette del gas e della luce «si appesantiscono segnando il baratro (+38% sulla media europea)» e «i saldi fanno un clamoroso flop (-20%)».


Anche dall’opposizione si premurano di ridimensionare l’entusiasmo governativo per i dati Istat. «Siamo contenti che il Paese ha ripreso a crescere, ma lo 0,1% è appena un decimo della crescita dei nostri partner europei» commenta Cesare De Piccoli dei Ds. Più duro Oliviero Diliberto, segretario dei Comunisti italiani: «Non sono certamente minimi scarti a poter nascondere il fallimento della politica economica del governo e la crisi del Paese. Questo governo, che oggi con scelleratezza legge positivamente i dati Istat sul Pil, si è caratterizzato per la totale assenza di politica industriale, per lo sviluppo del Paese e per l’occupazione. Un governo che ha dissestato le casse dello Stato con una folle finanza creativa basata su condoni e sanatorie. Noi ci impegneremo nel prossimo governo del centrosinistra – conclude – a risollevare il Paese dalla crisi, facendo in modo che a pagare i conti di scelte economiche sbagliate non siano i lavoratori».