Londra sempre obiettivo dei terroristi


ROMA – La City di Londra, cuore finanziario d’Europa, è nel mirino del terrorismo, che prima o poi la colpirà. L’allerta, destinato a far crescere ancor di più la tensione a Londra, viene dal capo della polizia della zona centrale della capitale, che lascia intendere che non è una questione di “se”, ma di “quando”.


Il capo della polizia della City of London, James Hart, in un’intervista pubblicata sul sito internet del Financial Times, ha precisato che la polizia ha sventato diverse operazioni di “ricognizione ostile” della City dopo l’11 settembre, ma senza fare arresti. Il capo della polizia non ha precisato quali edifici siano stati tenuti sotto sorveglianza, limitandosi ad affermare che si è trattato di centri di affari, siti simbolici e altri importanti edifici. Tuttavia, ha aggiunto, al momento non esistono “informazioni di intelligence su una minaccia specifica”.


– Non voglio spaventare nessuno. Quel che cerco di fare è dire, guarda, la minaccia non è sparita, ma è più reale che mai. Dobbiamo lavorare insieme per essere certi di limitare le conseguenze di un altro potenziale attacco terroristico – ha voluto chiarire il responsabile -. Qualsiasi gruppo terroristico ben preparato sorveglia il proprio obiettivo prima di attaccare – ha detto Hart – Non c’é dubbio che siamo stati oggetto di tale sorveglianza, e abbiamo sventato i loro piani. Se volete danneggiare il governo… quale miglior obiettivo del centro finanziario? E’ un obiettivo ovvio. Guardate quante volte siamo stati colpiti dall’Ira. E’ una questione di quando, più che di se.


Hart ha detto che le misure di sicurezza delle istituzioni finanziarie sono state rafforzate dopo l’11 settembre 2001, ma ha aggiunto che molte aziende della City sono completamente impreparate a fronteggiare una possibile emergenza-attentati.


– Occorre sensibilizzare su questo argomento i responsabili di grandi aziende – ha affermato Hart.


La City di Londra ospita numerose banche, uffici legali, la Borsa e la Banca d’Inghilterra. Le attrazioni turistiche includono la cattedrale St Paul’s e il Monumento, una torre di pietra che commemora il grande incendio di Londra del 1666.


Secondo Hart, è soltanto una questione di tempo prima che attentatori colpiscano la City, già obiettivo di due attentati dinamitardi dell’Ira nei primi anni novanta, che a suo avviso testimoniano come la zona sia un obiettivo appetibile per chi vuole causare il caos.


Il capo della polizia della City ha detto di ritenere che i responsabili degli attentati del 7 luglio, che ha causato 52 vittime, e di quelli falliti del 21 luglio non avessero legami con Al Qaida, contrariamente a quanto affermato in precedenza dal capo della polizia londinese, sir Ian Blair, ma fossero piuttosto dei simpatizzanti esterni.


L’allerta sulla City è arrivato come una doccia fredda su Londra, che sta cercando di tornare alla normalità dopo il sangue e la paura di luglio, che hanno lasciato i residenti, noti per la loro stoica impassibilità, con i nervi tesi. La metropolitana ha visto un declino massiccio dei viaggiatori, in seguito agli attentati, e gli arresti di tutti i presunti autori dei mancati attentati del 21 non ha rasserenato un gran che gli animi. Anche per Scotland Yard non ha mai smesso di dire che una terza cellula pronta a colpire potrebbe esistere, e che il rischio attentati resta alto.