Israele si ritira da Gaza, si apre un nuovo capitolo di storia


KISSUFIM – Ore di forte tensione nella Striscia di Gaza dove dalla mezzanotte di ieri è scattato il piano di ritiro israeliano. Secondo il sito on line del quotidiano israeliano Jerusalem Post, 897 delle 1486 famiglie di coloni di Gaza hanno già accettato di partire come richiesto dal governo.Stando al giornale di Gerusalemme quindi meno della metà delle famiglie di coloni (589 su 1486) non ha ancora accettato di lasciare la Striscia di Gaza. Nell’insieme, contando anche le quattro colonie del nord della Cisgiordania che il governo di Gerusalemme ha deciso di smantellare insieme agli insediamenti di Gaza, sono 1127 su 1716 le famiglie decise a partire.Nella Striscia di Gaza le autorità hanno dato tempo fino a questa sera ai coloni per partire volontariamente. Da mercoledi mattina inizierà l’evacuazione forzata di chi è rimasto. Chi non partirà entro la mezzanotte di domani perderà il 30 per cento degli indennizzi previsti dal governo (fra 200 e 400 mila dollari per famiglia).


Soldati israeliani sono penetrati ieri mattina nella colonia di Nevé Dekalim, la capitale del gruppo di insediamenti del Gush Katif, nel sud della striscia di Gaza, nonostante il tentativo di decine di coloni di impedire il loro ingresso. I soldati sono entrati non dal cancello principale, ma dall’ingresso collegato alla piccola zona industriale della comunità, prendendo quindi a rovescio gli oppositori al ritiro. Ci sono stati alcuni incidenti nella zona industriale con alcune decine di giovani infiltrati ostili al ritiro.


I militari ieri hanno distribuito ai coloni le lettere di espulsione, cercando inoltre di convincerli a lasciare volontariamente gli insediamenti. Domani mattina inizierà l’evacuazione forzata delle colonie. Stando a fonti militari l’esercito ha rinunciato per ora a consegnare le lettere agli abitanti di cinque colonie, Kfar Darom, Netzarim, Atzmona, Katif e Gadid, per evitare incidenti con i coloni.


Con una inattesa uscita, fatta proprio dopo l’inizio dell’operazione ritiro da Gaza, il ministro degli Esteri israeliano Shaul Mofaz ha detto che Israele è intenzionato a mantenere il controllo di sei blocchi di colonie in Cisgiordania, quali che siano gli accordi che verranno conclusi con i palestinesi.


– Le colonie (mantenute) segneranno la linea della nostra frontiera orientale, che dovrà essere difendibile e dovrà assicurarci una profondità strategica – ha aggiunto Mofaz alla radio militare.


Il governo israeliano ha approvato stamane con 16 voti favorevoli e quattro contrari lo sgombero di un secondo gruppo di insediamenti, quelli di Gush Katif, nella Striscia di Gaza. Lo ha annunciato in un comunicato l’ufficio del primo ministro.