Coniugi uccisi e fatti a pezzi, arrestato il nipote della coppia


BRESCIA – E’ stato ritrovato quel che resta di Aldo e Luisa Donegani, gli anziani coniugi bresciani scomparsi diciannove giorni fa. I loro cadaveri, fatti a pezzi, sono stati rinvenuti in un burrone della Val Camonica. Il nipote Guglielmo Gatti, 41 anni, è il principale sospettato. E’ stato arrestato ieri; è indagato per omicidio volontario e occultamento di cadavere. Ad aggravarne la posizione, la segnalazione di una donna che, una settimana fa, lo avrebbe visto aggirarsi nei pressi del burrone in cui erano stati gettati i cadaveri dei coniugi. Proprio questa segnalazione ha fatto concentrare nella zona le ricerche, che si sono imbattute in uno spettacolo raccapricciante. E’ stato riferito del rinvenimento di una mano di donna dalle unghie laccate, del torso di un uomo staccato dagli arti; secondo chi ha visto i resti si tratta di un macabro lavoro compiuto con perizia. Le parti di cadavere erano in avanzatissimo stato di decomposizione e spoglie di abiti, gioielli o documenti. Non sono state trovate le teste, che – hanno osservato gli uomini del Soccorso alpino – potrebbero essere state prese da animali selvatici.


I coniugi Donegani erano scomparsi il 30 luglio scorso dalla loro casa di Brescia. senza avvisare nessuno e senza lasciare notizie. Era stato il nipote Guglielmo Gatti, che vive nella stessa palazzina in cui vivevano i due pensionati, a denunciare la loro scomparsa. Ma lo fece solo dopo che un suo cugino giunto dalle Marche si rivolse a lui per capire come mai gli anziani zii non gli aprissero la porta, nonostante lo aspettassero proprio quel giorno.