L’affondo di Montezemolo: “Fazio dovrebbe dimettersi”

CORTINA D’AMPEZZO – “Sì, penso che Antonio Fazio avrebbe dovuto dimettersi, perche’ quando si mina cosi’ fortemente la credibilita’ e l’ imparzialita’ del sistema, non si puo’ non tenerne conto”. Le dure e nette parole pronunciate stasera a Cortina dal presidente di Confindustria Luca Cordero di Montezemolo sulla bufera che ha investito l’istituto di via Nazionale sono pesanti, come il macigno staccatosi poco prima dalle Tofana di Rozes. E’ un affondo quello del numero uno degli imprenditori, nonche’ dal presidente della Fiat, a poco piu’ di una settimana dalla riunione del Cicr, nella quale il governatore dovrebbe fornire le spiegazioni tecniche delle operazioni approvate relative ai progetti di scalata di Antonveneta e Bnl. ”Un gesto di responsabilita’ da parte di chi occupa uno dei ruoli istituzionali piu’ importanti anche a livello internazionale, come la Banca d’ Italia, avrebbe rasserenato gli animi”, ha sostenuto il presidente degli imprenditori italiani, rincarando poi la dose con uno scomodo confronto: ”basti ricordare quel galantuomo di Paolo Baffi che, vittima di un’ azione contro l’ istituzione Banca d’Italia, mise immediatamente a disposizione il proprio mandato”. Montezemolo ha suggerito anche una via d’uscita, invitando maggioranza e opposizione a ”scegliere insieme il Governatore della Banca d’ Italia, come e’ avvenuto per Bini Smaghi alla Bce”. Un accordo bipartisan che, a suo avviso, dovrebbe ispirare tutte le decisioni sui temi piu’ delicati: ”fate le cose piu’ importanti, prendete dei rischi, il Paese ha bisogno di scelte, ha bisogno di essere governato”, ha ammonito, ricordando che ”a quasi a tre anni dallo scandalo Parmalat la legge sul risparmio, quella che negli Usa hanno approvato in pochi mesi dopo lo scandalo Enron, non vede la luce”, e definendo ”urgente ed indispensabile” anche la riforma delle Autorita’. Parlando delle recenti polemiche sul risiko bancario, Montezemolo ha inoltre sostenuto che e’ stata ”una bufera per certi aspetti provvidenziale, uno ‘scandalo necessario’, quasi uno spurgo per il sistema visto dove si era arrivati”, sottolineando anche l’intervento ”provvidenziale” della magistratura ma rammaricandosi che ”ancora una volta dopo Tangentopoli” abbia un ”potere di supplenza” della politica, ”quella vera, quella alta”. Per i presidente di Confindustria le tre scalate di cui si parla in questi giorni, Antonventa, Bnl e Rcs ”hanno al 90% gli stessi protagonisti, che hanno avuto forte credito da banche nazionali e anche straniere, ed il tentativo pare quello di eludere le regole del gioco”. Nel caso di Rsc ha denunciato ”una gravissima turbativa del mercato, che in altri Paesi sarebbe stata gia’ sanzionata”. Montezemolo ha anche invitato a ”tagliare alcune cinghie di trasmissioni tra il mondo dell’ economia e il mondo della politica, di qualsiasi colore essa sia” e, pur definendo Fassino ”una persona perbene”, si e’ detto ”sorpreso da alcune sue affermazioni”. Quanto al destino di Fazio, se la ‘spallata’ odierna del numero uno di Viale dell’Astronomia rende piu’ difficile la posizione del governatore, dal Falbi, il sindacato che rappresenta la maggioranza dei dipendenti della Banca d’Italia, sembrano arrivare segnali opposti. Secondo il segretario generale Luigi Leone, infatti, ”c’e’ chiaramente un accordo” tra governo e governatore. ”Fazio – ha spiegato – non presentera’ alcuna autoriforma dell’Istituto al Cicr, ma partecipera’ alla riunione con 26-27 cartelle contenenti la spiegazione tecnica delle operazioni” e poi, ha aggiunto, tocchera’ al ”Parlamento inviare segnali che possano spingere il governatore a mettere a punto l’autoriforma. Il Parlamento, infatti, non puo’ imporre alcuna riforma”. I tempi, quindi, per Fazio, si allungherebbero.