Caro vita fuori controllo. In un anno mille euro in più


ROMA – Quasi mille euro in un anno: questo secondo i consumatori, l’impatto della corsa dei prezzi sulla spesa delle famiglie italiane dal dall’estate 2004 a quella 2005. Con il caro bollette luce-gas, il costo dei servizi bancari e le spese per la casa a guidare la classifica dei rincari. Maggiori spese che Adoc, Adusbef, Codacons e Federconsumatori, calcolano si siano tradotti, dall’agosto 2004 ad oggi, in un costo complessivo di 951 euro in più per ogni famiglia, che ha visto la propria spesa salire a 2.392 euro al mese, fino cioè a 28.713 euro l’anno.


La medaglia d’oro degli aumenti spetta, secondo la nota dei consumatori, alle bollette elettriche, che rispetto allo scorso anno hanno registrato un incremento del 9,6%, pari a 34 euro in più al mese. Al secondo posto, anche se con poco distacco, l’incremento dei costi dei servizi bancari (+9%), aumentati di 46 euro in più rispetto a un anno fa, «tanto da portare – spiegano le associazioni – le spese per un conto corrente, senza convenzioni con 11 operazioni mensili, da 521 a 567 euro all’anno». E poi difendono l’italianità delle banche… Terza classificata la bolletta del gas con un aumento dell’8,3%, pari a 65 euro in dodici mesi. Sfiorano il podio le spese per l’abitazione (4,6%) e i trasporti (5,5%), che risentono del caro benzina e della «voracità fiscale dello Stato, che in 12 mesi ha speculato sui rincari ben 1,078 miliardi di euro».


Ma i rincari non finiscono qui. Più cari anche gli alberghi, i ristoranti e i pubblici esercizi, per i quali le famiglie devono mettere in conto 40 euro rispetto alla scorsa estate. Ed anche le bevande e i tabacchi (+ 22 euro annui), i mobili e servizi per la casa (+3,6%), i consumi alimentari (2,6%) con il costo della spesa salito di 130 euro. E, ancora, le polizze Rc auto che, «nonostante le promesse di riduzione del 15%», sono aumentate del 2,2% all’anno, rimanendo tra le più elevate del vecchio continente. Uniche e virtuose eccezioni sono le spese telefoniche, diminuite del 4,1% (pari a 16 euro in meno) e le spese per la salute che passano dai 1.489 euro del 2004 ai 1.459 euro di quest’anno. Invariati i costi di spese ricreative, spettacolo e tempo libero non hanno registrato variazioni rispetto alla spesa attestata a 1.455 euro. Le associazioni dei consumatori, di fronte ad un «carovita che continua ad erodere il redditi delle famiglie con rincari in quasi tutti i settori», tornano a puntare il dito contro il governo che «da quattro anni promette di contrastare l’aumento dei prezzi, istituendo pletoriche commissioni che si ostinano a studiare le migliori strategie per stangare gli italiani, entrando a gamba tesa sui corretti rapporti di mercato con misure protezionistiche quali – si legge nella nota – la legge truffa Rc auto, che ha impedito la restituzione del maltolto agli assicurati, e l’ostinata difesa dell’italianità delle banche», che impedisce una corretta concorrenza tra gli istituti portando a «costi proibitivi dei conti correnti».


Adoc, Adusbef, Codacons e Federconsumatori chiedono quindi la convocazione d’urgenza del Consiglio dei Ministri per varare misure straordinarie, come la «sterilizzazione delle accise e la restituzione di 4,2 miliardi di euro incamerati come surplus speculativo sugli aumenti delle benzine», nonché l’approvazione della legge sul risparmio e l’introduzione della «class action», sul modello di quanto avviene in particolare negli Usa.