Entra in vigore il “pacchetto Pisanu”

ROMA – Contro il rischio di attacchi terroristici, giro di vite su esplosivi, internet point e voli. Sono stati pubblicati ieri sulla Gazzetta Ufficiale tre decreti del ministero dell’Interno che riguardano altrettanti articoli del pacchetto Pisanu entrato in vigore lo scorso 2 agosto. I provvedimenti sono stati presi tenendo conto delle tecniche usate nei precedenti attacchi: dall’11 settembre, quando i terroristi si addestrarono a scuole di volo americane, a quelli dell’11 marzo 2004 a Madrid e dello scorso 7 luglio a Londra, quando furono usati esplosivi per colpire nei luoghi di assembramento della popolazione, in particolare stazioni e mezzi di trasporto. Quanto alla stretta sugli internet point, queste postazioni sono state spesso utilizzate dalle cellule islamiche per scambiarsi comunicazioni.


Identificazione clienti Internet-point. Da oggi in poi scatta l’obbligo per i gestori degli internet point di identificare i clienti che accedono ai terminali. Devono inoltre informare, “anche in lingue straniere, il pubblico delle condizioni d’uso dei terminali messi a disposizione”, nonché rendere disponibili, a richiesta, i dati acquisiti, esclusi comunque i contenuti delle comunicazioni, alla Polizia postale. Quest’ultima può accedere ai dati del traffico solo previa autorizzazione dell’autorità giudiziaria. I dati vanno conservati fino al 31 dicembre 2007. I gestori devono anche “memorizzare e mantenere i dati relativi alla data ed ora della comunicazione ed alla tipologia del servizio utilizzato, abbinabili univocamente al terminale utilizzato dall’utente, esclusi comunque i contenuti delle comunicazioni”. Infine, chi offre l’accesso alle reti telematiche in aree messe a disposizione del pubblico è tenuto ad impedire l’uso di terminali che non consentono l’identificazione dell’utente. Il decreto – per il quale è stato acquisito il parere del Garante per la protezione dei dati personali – porta le firme, oltre a quella di Pisanu, dei ministri delle Comunicazioni e per l’Innovazione, Mario Landolfi e Lucio Stanca.


Visto per addestramento al volo. Il secondo decreto prevede che l’ammissione ai corsi di addestramento al volo sia subordinata, fino al 31 dicembre 2006, al nulla osta del questore della provincia di residenza degli interessati, “volto a verificare l’insussistenza, nei confronti degli stessi, di controindicazioni agli effetti della tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica e della sicurezza dello Stato”.


Esplosivi. Scattano, infine, speciali limiti all’importazione, commercializzazione, trasporto ed impiego di detonatori ad accensione elettrica a bassa e media intensità, nonché all’impiego ed al trasporto degli altri esplosivi di seconda e terza categoria. Per quanto riguarda i detonatori, la fabbricazione, importazione, esportazione, detenzione e commercializzazione, sono consentite “esclusivamente per le esigenze operative e di studio delle forze armate e dei corpi armati dello Stato”. Su questi strumenti devono inoltre essere apposti specifici marchi, preventivamente approvati dal ministero dell’Interno, per migliorarne la tracciabilità. Qualora i detonatori siano legittimamente detenuti in seguito ad autorizzazioni rilasciate prima del decreto, essi potranno essere utilizzati solo per attività di cava, estrattive o di ingegneria civile. Per gli esplosivi di seconda e di terza categoria, l’autorizzazione al trasporto su strada per usi civili è subordinata alla verifica delle condizioni tecniche, logistiche ed organizzative, volte ad assicurare la costante sorveglianza dei veicoli. Il trasporto deve sempre essere fatto con mezzi chiusi, non telonati, muniti di idonei apparati di telecomunicazioni, nonchè di idoneo sistema di teleallarme o telesorveglianza.