Fmi, per l’Italia è crescita zero


ROMA – Crescita zero per quest’anno e possibile miglioramento per il 2006. E’ questo il risultato della nuova revisione delle stime sull’economia italiana fatta dal Fondo Monetario Internazionale, che nella frenata complessiva di Eurolandia provocata dal caro-petrolio ha prima ridotto la stima di crescita del pil fino a prevedere per quest’anno una contrazione dello 0,3 per cento, per poi rivederla al rialzo a quota zero grazie al più che buon risultato del secondo trimestre, che ha registrato un’espansione del prodotto interno dello 0,7 per cento rispetto ai tre mesi precedenti, mettendo a segno il miglior risultato dagli attacchi terroristici contro gli Usa dell’11 settembre 2001.


La revisione è stata ovviamente accolta con soddisfazione dal ministero dell’Economia, che aveva dubitato subito della giustezza del dato pubblicato venerdì e che vede le stime del Fondo allineate con quelle su cui ha costruito il Dpef: crescita zero per quest’anno e miglioramento all’1,5 per cento nel 2006.


“I dati confermano quanto previsto dal governo e sono perfettamente in linea con quelli contenuti nel Dpef’’, commentano da Via XX Settembre.


Partito con il World Economic Outlook di aprile con una previsione di crescita dell’economia italiana dell’1,2 per cento per quest’anno e del 2 per cento nel 2006, il Fondo aveva poi ridotto le sue stime a -0,3 per cento e a 1,5 per cento. Questa era la situazione, spiegano da Washington ambienti del Fmi, fotografata da una bozza del nuovo Outlook che risaliva ad una quindicina di giorni fa, prima del dato del secondo trimestre pubblicato dall’Istat l’11 agosto. Ed erano i dati di quella bozza quelli pubblicati venerdì dal sito internet del Financial Times Deutschland.Ma lo stesso giorno gli economisti del Fmi che si occupano dell’Italia hanno rifatto i loro calcoli tenendo conto del nuovo dato del pil e hanno quindi rivisto al rialzo la previsione portandola ad una sempre bassa crescita zero, ma evitando la contrazione dell’economia dello 0,3 per cento che non solo avrebbe fatto saldare l’anno con un quadro da recessione, ma che rischiava anche di mettere in discussione le previsioni sull’andamento dei conti pubblici, con la prossima Finanziaria che già deve includere la correzione dello 0,8 per cento del pil concordata in sede europea e che da sola vale 10 miliardi.


I dati del World Economic Outlook, precisano dal Fondo, sono provvisori fino alla pubblicazione del rapporto, che è prevista per la fine di settembre e vengono costantemente aggiornati, cosa che per l’Italia è avvenuta appunta venerdì. E da Washington non si esclude che il miglioramento da -0,3 per cento a zero potrebbe avere un effetto di trascinamento positivo, così che nella versione finale dell’Outlook potrebbe anche essere leggermente migliorata la stima di crescita per il 2006, facendola salire un po’ oltre l’1,5 per cento.