Al Qaida, boicottare il referendum costituzionale


DUBAI – In vista del referendum sulla nuova costituzione irachena, previsto per il 15 ottobre, un appello al boicottaggio è stato rivolto ai sunniti dal gruppo terrorista Ansar al Sunna, legato a Al Qaida; mentre il religioso radicale sciita Moqtada Sadr ha invitato i suoi seguaci a iscriversi nelle liste elettorali.


“Da alcune parti si invitano i sunniti a partecipare al referendum con il pretesto di diminuire l’ingiustizia che grava su di loro e di permettere di recuperare i loro diritti… Noi diciamo che questi appelli sono menzogneri… Questi appelli portano a una scissione fra i sunniti e i loro figli mujaheddin”, afferma un comunicato della “Direzione dell’esercito di Ansar al Sunna”, pubblicato su un sito internet integralista islamico.


Il gruppo, responsabile di numerosi attentati e uccisioni in Iraq, ribadisce in sostanza che le costituzioni sono proprie degli Stati illegittimi e chiunque si conformi ad altra legge che quella di Dio è un miscredente. L’appello giunge mentre i sunniti iracheni iniziano a iscriversi nelle liste elettorali con l’obiettivo di pesare sul risultato del referendum. Per scelta politica o perchè costretti, i sunniti hanno disertato le urne alle prime elezioni irachene del dopo Saddam Hussein.


“L’Iraq è un Paese occupato dalle forze della coalizione crociata con i sostegno di partiti politici traditori. E’ diretto politicamente dai rafidah (termine dispregiativo per gli sciiti) e i partiti curdi laici e apostati, e militarmente dalla milizia iraniana Badr (sciita) e dalle milizie curde dei peshmerga, sotto la direzione delle forze americane… I sunniti sono gli eredi legittimi dell’Iraq”, afferma il documento.


L’Organizzazione di Al Qaida in Mesopotamia, di Abu Musab al Zarqawi, ha da parte sua minacciato di uccidere quelli che parteciperanno al referendum. Invece a Najaf, il leader religioso estremista Moqtada Sadr ha esortato i suoi seguaci a iscriversi nelle liste elettorali, secondo quanto ha affermato nella città santa sciita a sud di Baghdad uno dei suoi collaboratori.


“Sayyed Moqtada Sadr chiede ai suoi partigiani di iscriversi nelle liste elettorali”, ha detto Saheb al Amiri, che dirige un’associazione caritatevole legata al movimento di Sadr. Comunque, ha aggiunto al Amiri, il movimento non ha ancora deciso se poi parteciperà o no alla votazione:


“Se questa costituzione è islamica, noi parteciperemo al referendum, e se giudicheremo che non lo è, avremo un’altra posizione”, ha detto.


Il movimento di Sadr, che non partecipa ai negoziati fra i dirigenti politici sul testo della nuova costituzione, oltre a volere una costituzione islamica, si oppone fermamente al federalismo, voluto in particolare dai curdi del nord.


La data ultima per la presentazione della Costituzione irachena al parlamento potrà essere rinviata di un’altra settimana, se non ci sarà un accordo fra i dirigenti politici. Lo ha detto il portavoce del governo Leith Kubba.


“Se il testo non viene presentato (lunedì, quando scade la prima settimana di rinvio), una delle possibilitaà è di richiedere, come già è stato fatto, un altro rinvio di una settimana”, ha detto Kubba alla stampa a Baghdad. La nuova Costituzione avrebbe dovuto essere presentata al parlamento il 15 agosto, ma il termine è stato rinviato di una settimana per la mancanza di un accordo fra i leader politici iracheni.