Italiani ricostruttori d’Europa


Catania – L’emigrazione italiana nel mondo ricordata dalla diaspora interna italiana. E’ successo a Catania, in occasione dell’incontro annuale delle associazioni culturali siciliane della Lombardia e Nord Italia aderenti a Sicilia Modo ospiti della Provincia Regionale di Catania e coordinate da Pietro Paolo Poidimani, sul tema «I flussi di popoli e genti nell’era globale».


In apertura dei lavori, il presidente di Sicilia Mondo Domenico Azzia ha commemorato, anche a nome dell’UNAIE e delle Federazioni Regionali e Provinciali aderenti, la ricorrenza del 49° anniversario della tragedia di Marcinelle dove persero la vita 232 minatori europei di cui 136 italiani. Tra questi cinque siciliani. Sicilia Mondo ha chiesto ai Comuni di nascita di dedicare loro una strada.


La tragedia Marcinelle – ha detto Azzia- è avvenuta negli anni Cinquanta, cioè in quel periodo del dopoguerra in cui i nostri emigranti in Europa determinarono il decollo e la fortuna dei paesi devastati dalla guerra.


Uomini che colmarono i vuoti democratici, i vuoti del mercato, i vuoti dei lavori più umili e dequalificati del vecchio continente. Li chiamarono i ricostruttori d’Europa, anche se realizzarono solo il profitto della sopravvivenza. Ma hanno portato nelle società di accoglienza un bagaglio di civiltà e di tradizioni dando vita alla prima integrazione reale dell’Europa. Sono stati i primi cittadini d’Europa, si è detto nel corso del convegno, portatori di un modello di unità tra i popoli, i precursori e gli antesignani dell’Europa dei popoli.