Tremonti: “A casa i tecnocrati che hanno fallito in Europa”


RIMINI – La frase sui politici che, sconfitti in Europa, se ne devono andare a casa pronunciata ieri mattina dal vicepresidente del Consiglio Giulio Tremonti a Rimini deve essere riferita all’ex presidente della Commissione Ue e non all’ex commissario Mario Monti.


Lo ha precisato lo stesso Tremonti nel corso di una conferenza stampa successiva al suo intervento di ieri mattina al Meeting dell’amicizia di Rimini, ribadendo però di ritenere fuori luogo in Italia la nostalgia per la ricostituzione di un centro politico contrario al bipolarismo ed aggiungendo di essere stato pubblicamente in disaccordo con la politica attuata da Monti alla Commissione Ue sulla concorrenza.


Mi riferivo a Prodi. Nessuna intenzione da parte mia di parlare di Monti – ha detto Tremonti.


Nel suo intervento al dibattito, rispondendo ad una domanda sulle dichiarazioni di Monti critiche verso il centrodestra ed il centrosinistra e nostalgiche per un centro politico, Tremonti aveva detto:


– Chi ha fallito in Europa non può funzionare in Italia, quindi a casa.


Ha poi aggiunto, sulla prospettiva neocentrista, che “quel tipo di prospettiva non può funzionare in Italia” e che “il modello è quello del bipolarismo”.


Per quel che riguarda l’ipotesi di un aumento della tassazione sulle rendite finanziarie, Tremonti ha sostenuto:


Forza Italia e il presidente del Consiglio si sono già espressi e si sono detti contrari.


Poi ha precisato:


– Il sistema fiscale italiano in merito alle plusvalenze realizzate dalle società finanziarie è giusto. E’ quello europeo. Il sistema fiscale italiano è un sistema europeo. Francamente non credo sia giusto, né da destra, né da sinistra, inventare in Italia un qualcosa che non c’é in Europa. Se invece uno va a vedere la formazione di quelle plusvalenze e le anomalie connesse, chi ha dato i soldi e così via, allora questo è un discorso sostanziale e non fiscale. Se vogliamo essere un Paese serio, allora occupiamoci dei problemi sostanziali, non degli aspetti fiscali“. Secondo l’ex ministro dell’Economia, “il problema non è come tassare i capital gains fatti dai raiders, ma come evitare che essi li facciano”.


Dunque ha proseguito commentando che “il problema è alla base”.


– Cerchiamo di eliminare la patologia italiana – ha detto – evitando di crearne una ancora maggiore.