Iraq, tamburi di guerra i sunniti minacciano la guerra civile


BAGHDAD – Cresce, in questi giorni, il clima di tensione. Il pomo della discordia è la nuova Costituzione. Il governo iracheno, guidato dagli sciiti, ha scartato la possibilità di concessioni importanti sulla bozza di costituzione che il parlamento dovrebbe varare in settimana e le opposizioni dei sunniti minacciano di scatenare la guerra civile.


– La bozza che è stata presentata è all’incirca la versione che verrà approvata – ha detto il portavoce del governo Laith Kubba dopo che in una sessione ieri in tarda serata il parlamento ha ricevuto il testo e ha dato disposizioni di tre giorni prima del voto.


Il capo della costituente, sciita, ha ribadito di aver poco interesse a riaprire le questioni controverse, specificamente le regioni “federali” che i sunniti ritengono discriminatorie e che secondo loro porterebbero alla frammentazione dello stato.


Humam Hamoudi ha detto che i mediatori sunniti nel parlamento dominato da sciiti e curdi non erano rappresentativi della comunità e che era meglio che l’Assemblea nazionale sottoponesse il testo a un referendum.


I capi sunniti, che in gran parte hanno boicottato l’elezione di gennaio che ha concesso alle comunità rivali il controllo del parlamento, hanno dichiarato che stanno organizzando una mobilitazione per il “no” al referendum di ottobre.


Un diplomatico Usa che ha preso parte ai negoziati ha detto che un accordo definitivo non è facilmente raggiungibile a meno che i delegati sunniti non cambino idea.


– L’unico cambiamento possibile al momento è che i sunniti si convincano del federalismo – ha detto Jala Al Din al Sagheer, un religioso sciita che fa parte della costituente.


Gli sciiti e i curdi hanno detto che avrebbero approvato delle concessioni minori, ma che altrimenti avrebbero utilizzato la maggioranza del parlamento per portare avanti la bozza presentata ieri qualche minuto prima della scadenza della mezzanotte.


– Se passa, ci sarà una sollevazione per le strade – ha detto il capo dei negoziatori sunniti, Saleh al-Mutlak.


– Ci mobiliteremo … per dire sia ai sunniti che agli sciiti di rifiutare la costituzione, perché ha elementi che poterebbero alla guerra civile in Iraq – ha detto Soha Allawi, un altro membro sunnita della costituente.


Centinaia di persone hanno manifestato contro la bozza costituzionale nella città di Ad Dawr, vicina a Tikrit, la città natale di Saddam Hussein e il cuore della militanza sunnita.


Mentre cresce lo scontento per l’incapacità del governo di eliminare la violenza o migliorare gli standard di vita, i partiti sunniti e i rivali sciiti vedono nelle elezioni una possibilità di imbarazzare il governo.


Anche alcuni sciiti, come il religioso radicale Moqtada al-Sadr, rifiutano il federalismo. Ma la televisione statale ha mostrato immagini di festeggiamenti nella città santa di Najaf dopo la notizia che la coalizione al governo avrebbe forzato la costituzione.


Gli sciiti laici, un partito guidato dall’ex primo ministro ad interim Iyad Allawi, sostenuto dagli Usa, disapprovano il governo e sollevano dubbi sul modo in cui la bozza di costituzione sta per essere forzata in parlamento.


Il testo ha dato ragione ai timori di alcuni sunniti che gli sciiti e i curdi potrebbero separare le regioni ricche di petrolio nel nord e nel sud del paese.


La bozza afferma anche che l’Islam è la “fonte primaria ” della legge in quello che è sembrato un compromesso tra gli sciiti islamisti e i curdi radicali.