Perù, ancora un disastro aereo Anche un italiano tra le vittime

LIMA – Un Boeing 737-200 della compagnia aerea Transportes Aereos Nacionales de la Selva (Tans), di proprietà della Forza Aerea Peruviana (Fap), si è schiantato nella giungla amazzonica peruviana, causando la morte di 48 delle 100 persone a bordo (92 passeggeri e otto membri dell’equipaggio). Sull’aereo viaggiavano anche due bresciani, marito e moglie, in vacanza in Perù da tre settimane. L’uomo, Walter Panni, sarrebbe deceduto nell’incidente. Il condizionale è d’obbligo, perché la notizia non è stata ancora confermata dalla Farnesina. E’ stata però confermata, secondo quanto riferito dall’agenzia giornalistica Afp, dalla Tans e dalla polizia. La morte di Panni è stata annunciata la notte scorsa dai suoi parenti, ai quali era giunta la telefonata della moglie Ombretta Anzoni, 50 anni, la quale parlando con il figlio Paolo aveva detto di essere ferita alla gambe per poi aggiungere, in evidente stato confusionale, che il marito era morto. Paolo Panni ieri è partito per il Perù; parlando con i giornalisti, ha detto di non sapere ancora nulla di preciso sul padre; quanto alla madre, la Farnesina gli ha comunicato che è stata operata e “si stava riprendendo”.


L’unità di crisi della Farnesina ha inoltre riferito che tra i 52 superstiti della sciagura ci sono altri due italiani. Si tratta di una coppia di fidanzata di livorno, Simone Simonini di 37 anni e Letizia Onorati di 35 anni, in Sudamerica per una vacanza. I due si trovano ora “in condizioni stabili” nell’Ospedale regionale di Pucallpa.


L’incidente è avvenuto alle 15.20 di martedì ora locale (le 22.20 in Italia) presso la città di Pucallpa, 840 km a nordest di Lima. L’aereo, a quanto sembra a causa di un violento temporale, ha tentato un atterraggio di emergenza ma si è spaccato in due, incendiandosi. Il Boeing era partito da Lima ed era diretto appunto a Pucallpa, ma non è riuscito a raggiungere l’aeroporto. Secondo giornalisti delle radio locali che hanno raggiunto il luogo del disastro, situato a soli 6 chilometri dalla città, l’aereo è andato completamente distrutto. Fonti dei soccorritori, citate dal sito on line del quotidiano “El Comercio”, hanno reso noto che sono stati recuperati almeno 40 cadaveri e la scatola nera dell’aereo. A riferire di “almeno 60 morti, tra i quali alcuni stranieri”, di nazionalità imprecisata, è stata invece la radio locale Rpp.


Un portavoce della compagnia aerea, Jorge Belevan, ha dichiarato che, mentre era in fase di atterraggio, l’aereo si è trovato in mezzo a un violento temporale con forte pioggia, e che la causa più probabile del disastro è stata una raffica anomala di vento. A suo avviso, i morti sarebbero 60 e i feriti 40. Fonti ospedaliere hanno riferito di 26 feriti gravi. Sempre secondo fonti radiofoniche, oltre ad alcuni stranieri, a bordo dell’aereo – che, dopo aver fatto tappa a Pucallpa, doveva raggiungere Iquitos – vi era anche un gruppo di bambini. Il presidente Toledo ha assicurato che sarà immediatamente avviata un’inchiesta per stabilire le cause dell’incidente, mentre Victor Gerao, presidente dell’Associazione dei piloti peruviani, ha rilevato che il Boeing 737 precipitato era “vecchio”. Da notare che, recentemente, la stampa peruviana ha sostenuto che alcuni aerei della Fap, compresi quelli utilizzati per i voli commerciali, non usufruivano di un servizio adeguato di manutenzione permanente. Stando a Aviation Safety Network, si tratta del sesto incidente a un aereo della Tans dal 1992. Finora, i morti erano stati 65, di cui 46 nel disastro di un Fokker-28 precipitato il 9 gennaio 2003 in una zona montagnosa della provincia di Chachapoyas, nel nord del Perù.