Alitalia, il 30 e 31 si vola Sciopero il 6 e 7 settembre


ROMA – Il dossier Alitalia torna a palazzo Chigi. Gli aumenti del costo del petrolio che impongono all’azienda di riscrivere il piano industriale 2005-2008 e le tensioni nelle relazioni industriali saranno sul tavolo del Consiglio dei ministri del 2 settembre, assieme alla situazione del trasporto aereo più in generale. La decisione, attribuita direttamente al premier Silvio Berlusconi, ha fatto decidere al Sult di spostare al 6 e 7 settembre lo sciopero di 48 ore degli assistenti di volo dell’Alitalia previsto per il 30 e 31 agosto, in periodo di franchigia. La protesta sarà però allargata al trasporto pubblico locale e alle ferrovie.


Resta quindi l’azione di protesta indetta dal Sult contro il numero uno della compagnia, Giancarlo Cimoli, che il 4 agosto aveva ritirato il diritto sindacale al sindacato. Il manager è rimasto irremovibile sulla decisione di non voler parlare con questa sigla e così Maroni, dopo essersi consultato con il presidente del Consiglio, il sottosegretario Gianni Letta, e il ministro dell’Economia Domenico Siniscalco, ha dovuto fermarsi e passare la palla al governo. Il titolare del Welfare ha ribadito che, pur rispettando l’autonomia dell’azienda, non condivide l’atto di Cimoli, «inopportuno e discriminatorio perché si tratta di una questione di democrazia» e che tutto ciò «creerà maggiori problemi alla compagnia».


Resta quindi confermato il pacchetto di 192 ore di sciopero – di cui fanno parte le 48 ore del 6 e 7 settembre – che il Sult, al quale sono iscritti circa la metà degli assistenti di volo della compagnia di bandiera, ha indetto per il 2005.


Intanto, Deutsche Bank ha confermato che, avendo firmato una lettera d’intenti per partecipare alla ricapitalizzazione della compagnia, intende rispettarla e che Banca Intesa potrebbe confermare il suo coinvolgimento. A settembre inoltre partiranno gli incontri con Alitalia e gli advisor finanziari e legali.