Scegli il negozio giusto e risparmi fino a mille euro

MILANO – Combattere il carovita è possibile. E anche il consumatore può avere un ruolo attivo. Se sceglie il supermercato più conveniente della propria città, una famiglia media italiana può risparmiare fino a 1.000 euro all’anno, anche comprando prodotti di marca.


Sono le conclusioni di un’indagine effettuata dall’associazione indipendente di consumatori Altroconsumo, che ha visitato 536 supermercati, ipermercati e hard discount in 38 città italiane. La differenza di prezzo è data dalla concorrenza che si fanno, a colpi di sconti, i supermercati. Dove lo sviluppo della grande distribuzione stenta a decollare, il livello dei prezzi si allinea verso l’alto, come a Foggia, Messina, Reggio Calabria. In queste città, le variazioni di prezzo tra i diversi supermarket sono minime, si aggirano intorno al 5%, e i prezzi sono piuttosto alti.


Pisa e Bologna, invece, sono le città dove si può risparmiare di più. La differenza tra fare la spesa nel supermercato più caro e in quello meno caro si traduce in un risparmio di 1.200 euro (una variazione del 30%). Pisa è anche la seconda città con i prezzi più bassi in assoluto, preceduta da Firenze. Nel capoluogo toscano, la spesa minima è di 4.206 euro all’anno, a Pisa 4.225. Quasi mille euro in meno rispetto a Reggio Calabria, la città più cara, dove fare la spesa costa come minimo 5129 euro all’anno.


In media, poi, se si scelgono prodotti “primo prezzo” rispetto a quelli di marca, si risparmia fino al 42%, se si va all’hard discount il 50%, con i prodotti a marchio commerciale il 27%.


Per aiutare il consumatore a districarsi nella giungla dei prezzi, Altroconsumo ha organizzato per l’8 settembre in tre città, Roma, Milano e Napoli, l’iniziativa “Boicotta il carovita”: l’associazione sarà presente nelle piazze con i propri gazebo, per denunciare l’aumento dei prezzi e distribuire materiale informativo su come risparmiare.


Altroconsumo ha elaborato una tabella con le possibilità di risparmio offerte nelle varie città italiane. Citiamo alcuni dati, in cui la prima cifra rappresenta la spesa minima realizzabile nell’arco di un anno, la percentuale rappresenta il risparmio rispetto a quanto si spenderebbe nel fare quella spesa in negozi più costosi, la cifra tra aprentesi quanto la percentuale significa in euro.


Firenze 4.206, 24% (997); Bologna 4.384, 27% (1.175); Bari 4.402, 18% (782); Verona 4.429, 15% (663); Milano 4.431, 23% (1.007); Venezia 4.590, 15% (690); Roma 4.605, 20% (913); Parma 4.611, 22% (1.035); Udine 4.625, 13% (624); Pescara 4.649, 16% (727); Torino 4.693, 15% (693); Perugia 4.693, 10% (482); Napoli 4.758, 9% (410); Salerno 4.785, 6% (288); Palermo 4.788, 13% (618); Cagliari 4.811, 14% (652); Ancona 4.816, 10% (472); Bolzano 4.820, 10% (464); Trento 4.865, 12% (573); Foggia 4.884, 7% (332); Campobasso 4.885, 6% (304); Genova 4.885, 17% (824); Aosta 4.886, 7% (340); Caserta 4.890, 8% (387); Trieste 4.903, 10% (469); Catanzaro 5.037, 1% (74); Reggio Calabria 5.129, 5% (275).