Aerei, pubblicate le liste nere Elencati 14 i vettori “a rischio”

ROMA – Sì o no alle “liste nere” delle compagnie aeree? Il quesito, all’ordine del giorno dopo la serie nera dei disastri aerei che hanno funestato le vacanze, divide l’Europa. Da una parte Francia, Belgio e Svizzera, che hanno pubblicato o stanno per pubblicare le loro “black list” dei vettori da evitare. Dall’altra l’Italia, il cui governo – per voce del ministro dei Trasporti, Pietro Lunardi – si dice contrario alla compilazione di una tale lista, asserendo che se un vettore non offre garanzie non va messo all’indice, ma fatto chiudere. Oggi, a Parigi, Lunardi si incontrerà col suo omologo d’oltralpe, Dominique Perben.


La lista nera francese elenca cinque compagnie aeree, alle quali è fatto divieto di operare nei cieli nazionali. La lista, pubblicata la scorsa notte sul sito della Direzione generale dell’aviazione civile – www.dgac.fr – comprende: Air Koryo (Corea del Nord), Air Saint-Thomas (Usa), International Air Service (Liberia), Lineas AER del Mozambico (Mozambico) e Phuket Airlines (Thailandia). Il divieto riguarda anche la Transairways, che era stata noleggiata dalla Lam. Le cinque compagnie aeree sono state messe al bando dalla Francia a partire da aprile 2001 (Air Koryo), 19 marzo 2004 (Air Saint-Thomas), 1 aprile 2004 (International Air Service), 3 dicembre 2004 (Lam) e 4 giugno 2005 (Phuket Airlines). Nel sito compaiono anche la lista delle compagnie autorizzate e quella delle compagnie noleggiabili. Il pubblico potrà mettersi inoltre in contatto tramite un numero di telefono – 01 58094040 – con i tecnici della direzione dell’aviazione civile, per ottenere risposte a tutti gli interrogativi che tali liste potrebbero sollevare.


Nove, invece, le compagnie all’indice in Belgio, alle quali non è concesso operare nel Paese. Sono: Africa lines (Repubblica centroafricana), Air Memphis (Egitto), Air Van Airlines (Armenia), Central air express (Repubblica democratica del Congo), I.c.t.t.p.w. (Libia), International air tour limited (Nigeria), Johnsons air limited (Ghana), Silverback cargo freighters (Ruanda), Sourth airlines (Ucraina). Il ministero belga dei Trasporti, nel diffondere la lista, ha precisato che le nove compagnie operano soprattutto nel settore dei voli cargo e che la direzione generale dei trasporti non controlla la sicurezza delle compagnie che non operano in Belgio, per cui “l’assenza di una compagnia da questa lista non significa che soddisfa le norme di sicurezza internazionale”.


La Svizzera pubblicherà la propria “black list” giovedì prossimo. Tornando all’Italia, se la posizione del governo (e anche dell’Enac) è quella di stilare una “white list” di compagnie affidabili piuttosto che una lista nera di compagnie insicure, le associazioni dei consumatori la pensano altrimenti. Secondo Intesaconsumatori, il 61% di italiani, al giorno d’oggi, ha paura di volare, e per questo reputa necessaria l’adozione di un “bollino blu” che garantisca dell’affidabilità di un aereo. Il Codacons, invece, ha stilato una propria “lista nera” di vettori che “non rispettano gli standard Icao (Organizzazione internazionale dell’aviazione civile)”, consultabile sul sito dell’associazione (www.codacons.it).