Bankitalia, Fazio non molla E il governo fa marcia indietro

ROMA – Antonio Fazio non pensa di dimettersi e lo fa sapere ai vertici delle istituzioni. Il presidente del Consiglio, intanto, si preoccupa di correggere l’impressione di aver “mollato” il governatore, diffusasi lunedì dopo che aveva definito “fondata” la posizione di Siniscalco, e avrebbe affidato a Gianni Letta il compito di chiarire a Fazio il senso corretto delle sue parole.


Senza novità che consentano di uscire dall’impasse prima di venerdì, dunque, all’Ecofin del prossimo fine settimana si troverebbero fianco a fianco il governatore di Bankitalia sotto attacco da due mesi e il ministro dell’Economia che ne chiede le dimissioni. Perché un punto sembra chiaro: senza un’autonoma iniziativa del governatore, l’esecutivo ha ben pochi strumenti per costringerlo a lasciare Palazzo Koch. Per di più, all’interno della compagine governativa anche la Lega, dopo Berlusconi, ha rettificato nuovamente il tiro rispetto a lunedì, quando Umberto Bossi, per la prima volta, aveva detto che il Carroccio, sulla questione Fazio, “non intende far casino”.


“La posizione della Lega su Bankitalia non cambia – ha dichiarato Roberto Maroni – e lo diremo ufficialmente a Berlusconi: il governo ha varato la riforma all’ultimo Consiglio dei ministri. Punto. Per noi la questione finisce qua”. Non è chiaro cosa abbia determinato il ripensamento della Lega. Secondo alcune interpretazioni, l’interesse ad avere maggiori garanzie che, Fazio o senza Fazio, la “banca del Nord” si farà.


La visita del sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta a Fazio ha dato il via ad una ridda di ipotesi. Un incontro “cordiale e collaborativo”, lo ha definito il senatore di Forza Italia Luigi Grillo, molto vicino al governatore. Più tardi un altro parlamentare considerato fra i più amici di Fazio, Ivo Tarolli, ha spiegato che Letta avrebbe fornito un’interpretazione “edulcorata” delle parole dette lunedì da Berlusconi. “I resoconti giornalistici delle dichiarazioni fatte ieri da Berlusconi – avrebbe detto Letta, secondo Tarolli – non corrispondono al pensiero del premier”. Il tema delle dimissioni, ha aggiunto Tarolli, “è stato subito accantonato, assolutamente Letta non le ha chieste al governatore”.


Se Fazio non intende andarsene sulla base dell’opera di moral suasion condotta in queste settimane, e nulla fa supporre che voglia farlo, l’unico organismo in grado di avviare l’iter di revoca del governatore è il Consiglio superiore di Bankitalia, i cui componenti sono stati in gran parte nominati dallo stesso Fazio. Ma, secondo i rumors, anche una parte del Consiglio avrebbe motivi di insoddisfazione verso il governatore e su questo fronte starebbe lavorando il ministro Siniscalco.