Festa azzurra in Bielorussia

MINSK – Il mondiale ad un passo (e forse meno), un 4-1 in trasferta in gare ufficiali che non si verificava dai tempi di Bearzot. La nazionale di Lippi esce dall’assedio della critica nel migliore dei modi. Magari aveva ragione il ct quando diceva che nel clima teso lui si esalta. Di sicuro si sono esaltati i suoi giocatori, che hanno ribattuto ad una settimana di polemiche nella maniera migliore. Con il gioco, con i gol, con lo spettacolo.


Superata a Minsk la Bielorussia con una tripletta di un Toni inarrestabile ed un gol di Camoranesi, la nazionale si giova dell’ennesimo risultato a sorpresa del girone, il successo della Scozia in Norvegia. Ma al di là di una qualificazione che da tempo ormai sembrava acquisita e verrà ufficializzata ad ottobre nel doppio confronto con Slovenia e Moldova, va dato atto al ct di avere messo in mostra finalmente una squadra compatta, capace di reagire al solito gol subito in avvio di partita. E di tracimare: prima attaccando a perdifiato gli avversari, poi gestendo in contropiede il risultato. Il protagonista di una serata nella quale solo Gilardino lascia a desiderare è ovviamente Toni, capace di segnare di testa e di piede. Ma Totti dà segnali di continuità ed impegno confortanti all’alba di una stagione che culminerà nel mondiale, Grosso è martellante sulla sinistra, il centrocampo, con Camoranesi ispirato, supporta bene il tridente. Funzionano scambi e schemi. A tutto ciò va fatta la tara della pochezza degli avversari: ma meno di un anno fa a Parma avevano perso 4-3. E nelle classifiche mondiali stanno messi molto meglio degli scozzesi che sabato a lungo hanno messo in difficoltà l’Italia. Segno, tra l’altro, che il lavoro in allenamento di questi giorni ha oliato certi meccanismi.


Eppure peggio di come era cominciata, la partita non avrebbe potuto per gli azzurri di Lippi. Dopo quattro minuti di gioco Kovba si portava a spasso la difesa azzurra e serviva in profondità Kutuzov: in beata solitudine il sampdoriano infilava Peruzzi. Che fosse tutt’ altra serata rispetto a quella di Glasgow lo si capiva però già due minuti dopo, perché la reazione stavolta c’era, eccome. E portava subito al pareggio grazie a Toni che controllava bene su cross a pallonetto di Camoranesi e metteva in rete. A quel punto gli azzurri insistevano, e la partita si rivelava un festival italiano con tiri a ripetizione verso la porta di Zhevnov. Grosso faceva il maratoneta sulla fascia sinistra, Totti confermava la continuità di gioco di Glasgow, Pirlo riprendeva vigore e Camoranesi era quello che si fece inseguire dai dirigenti federali per optare per la cittadinanza calcistica italiana.


Soprattutto, in avanti se Gilardino era ancora “non lucidissimo” secondo definizione di Lippi datata domenica, Toni invece c’era e mandava in confusione mentale Yaskovich (infatti bene presto sostituito). Arrivava al 14′ il raddoppio di Toni con un colpo di testa su cross di Grosso dalla sinistra. Poi, dopo che Totti, peraltro più volte bravo a calciare da fuori area e ad impegnare il portiere avversario, aveva vanificato la possibilità di rispondere al gol spettacolare del Brasile contro il Cile (invece di tirare al volo di sinistro a seguire azione brillante Grosso-Toni cercava di liberare il destro e consentiva il recupero agli avversari) era Camoranesi, liberato sulla destra da Totti, a mettere il sigillo sul bel primo tempo azzurro con una botta di destro che finiva in rete.


Nella ripresa i bielorussi provavano ad invertire la tendenza: cercavano l’accelerazione, ma ne sortivano solo all’ 8’una iniziativa lodevole di Bulyga neutralizzata da un recupero di Cannavaro ed al 9′ un colpo di testa di Kovba fuori di poco su angolo. Passavano invece ancora gli azzurri, portati per mano da Totti al gol all’11’: il romanista partiva in veloce contropiede ed appoggiava un pallone d’oro in profondità per Gilardino che riusciva a sprecare tirando addosso al portiere: sulla ribattuta però Toni era il più rapido e metteva in rete di testa. Usciva proprio Gilardino, entrava il centrocampista Barone. Poi toccava a Toni, sostituito a scopo standing ovation ideale da Iaquinta. C’era tempo perché anche Peruzzi si guadagnasse il voto andando a deviare un tiro di Gleb. Quindi al 90′, sentiti anche gli altri risultati del girone, cominciava la festa azzurra.