Serie B, sì al sabato Ma è rissa sull’orario

MILANO – Serie B ancora in alto mare. Dopo l’incontro tenutosi ieri a Milano nella sde della Lega tra i vertici della Lega Calcio e i sindaci “ribelli”, quelli cioè che rifiutano di concedere gli stadi cittadini per non pregiudicare altre attività ritenute fondamentali per la comunità come il commercio, lo spettacolo extra-calcistico, incontri tradizionali e quant’altro; l’incontro, si diceva, ha avuto il solo effetto di far tramontare l’ipotesi di giocare la domenica, eleggendo così il sabato a giornta ufficiale della serie cadetta. Ma sull’orario, non c’è accordo. Adriano Galliani, presidente della Lega Calcio, vuole che il calcio d’inizio sia fischiato alle 16, i sindaci sono disposti ad “arretrare” fino alle 19, dalle 20.30 di sera inizialmente proposte. Il nodo che lega la Lega a un certo orario è il fatto che gli introiti televisivi per la serie B provengono in gran parte dalla Rai, che ambisce a trasferire alla serie cadetta l’antico “90’ minuto” che ora, con i diritti della serie A in mano a Mediaset, non può più realizzare. Una tale trasmissione pu’o realizzarsi solo se non va a scontrarsi con la serie A, di qui la scelta del sabato; e solo entro una certa fascia d’orario, di qui la resistenza a giocare la sera.